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PSG, Crystal Palace, Mjällby e Corea del Nord: le sliding doors del calcio internazionale del 2025

PSG, Crystal Palace, Mjällby, Sunderland e Corea del Nord: le sliding doors del calcio europeo e internazionale del 2025. Quando una notte, un rigore o un episodio cambiano la traiettoria di un’intera stagione.
A cura di Vito Lamorte
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Nel calcio europeo e internazionale del 2025, più che in altri anni, il confine tra successo e fallimento è stato sottilissimo. Un episodio, una scelta, un dettaglio apparentemente marginale hanno spesso ribaltato gerarchie, riscritto destini e cambiato la percezione di club e progetti.

Sono state stagioni decise da sliding doors: porte che si chiudono per qualcuno e si spalancano per altri, senza possibilità di ritorno.

PSG–Liverpool: la notte che ha cambiato l’Europa

Tutto comincia a Parigi. Anzi, a Liverpool. L’andata degli ottavi di Champions League tra Paris Saint-Germain e Liverpool sembra raccontare una storia assurda: dominio totale dei francesi, 27 tiri contro uno, controllo del gioco, intensità. Eppure, a vincere è il Liverpool, grazie a un gol nel finale di Harvey Elliott. Un risultato che profuma di beffa e che sembra indirizzare il confronto.

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Il ritorno dell’11 marzo, ad Anfield, ribalta però ogni previsione. Ousmane Dembélé segna subito, il PSG pareggia il conto complessivo e trascina la sfida ai rigori. Lì, Gianluigi Donnarumma diventa il protagonista assoluto: due penalty parati, 4-1 dal dischetto, Liverpool eliminato. È uno spartiacque.

Da quella notte nasce un PSG diverso: più solido, più maturo, finalmente credibile. La cavalcata si conclude con una finale storica, un clamoroso 5-0 inflitto all’Inter, che consegna al club parigino la prima Champions League della sua storia. Luis Enrique viene definitivamente consacrato, il progetto qatariota cambia percezione, passando da incompiuto a vincente. Sul fronte opposto, quella eliminazione accentua la crisi europea del Liverpool di Slot, aprendo interrogativi profondi sul futuro del ciclo.

Crystal Palace: da tragedia sfiorata a favola di Wembley

All’inizio del 2025, il Crystal Palace è tutto fuorché una favola. Nessun trofeo in bacheca, una sola vittoria nelle prime tredici giornate di Premier League e l’impressione di una stagione anonima, se non difficile. Poi arriva la FA Cup e, con essa, un momento che rischia di trasformarsi in dramma.

Nel quinto turno contro il Millwall, Jean-Philippe Mateta subisce un intervento violentissimo del portiere Liam Roberts. Per alcuni minuti si teme il peggio. L’attaccante francese finisce in ospedale, l’immagine è scioccante. E invece, la sliding door si apre: Mateta esce con una grave lesione all’orecchio, ma senza conseguenze irreversibili. Torna in campo.

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Da lì, la Coppa diventa un viaggio irripetibile. Il Palace elimina l’Aston Villa con un netto 3-0 in semifinale e poi compie l’impresa a Wembley, superando il Manchester City grazie al gol decisivo di Eberechi Eze. Un solo gol subito in tutto il torneo e il primo grande trofeo della storia del club. Da una stagione che sembrava destinata all’oblio nasce un capitolo indelebile.

Mjällby: dal villaggio di pescatori alla Champions

Mjällby è un puntino sulla mappa: 800 abitanti, affacciati sul Baltico. Fino a pochi anni fa, era sinonimo di calcio dilettantistico. Nel 2018, il club giocava ancora in terza divisione. Poi, passo dopo passo, il progetto prende forma.

Nel 2025, il Mjällby AIF compie l’impensabile: vince l’Allsvenskan per la prima volta nella sua storia e lo fa stabilendo il record di punti del campionato. Settantacinque in totale, tredici in più dell’Hammarby e otto oltre il precedente primato. Una sola sconfitta in trenta partite, titolo conquistato con tre giornate d’anticipo.

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Nessuna stella, rosa giovane, identità chiara. Anders Torstensson costruisce una squadra che trasforma la marginalità in forza. La sliding door è culturale prima ancora che sportiva: dimostra che anche fuori dai grandi centri, con metodo e visione, si può arrivare ovunque. Nel 2026-27, il Mjällby giocherà i preliminari di Champions League.

Sunderland: quindici minuti che cambiano due destini

Il Sunderland del 2025 è la squadra dell’imprevedibilità. A maggio diventa il primo club nella storia della Championship a vincere i play-off dopo una striscia di cinque sconfitte consecutive. Un dato che sembra incompatibile con il successo.

Eppure, a Wembley, tutto si decide in un quarto d’ora. Lo Sheffield United, forte di 14 punti in più in classifica, è avanti e avrebbe potuto portarsi sul 2-0 se non fosse stato per un intervento del VAR. Da lì, la partita gira. Il Sunderland rimonta e vince negli ultimi quindici minuti.

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Quella sliding door separa due futuri opposti: i Black Cats partono forte nella stagione successiva di Premier League, trascinati da un mercato estivo intelligente; lo Sheffield United, invece, crolla, perde 11 delle prime 15 partite e si ritrova a lottare per non sprofondare in League One nel 2026.

La Corea del Nord U17 sorprende il mondo: sta per cambiare il calcio femminile?

Nel novembre 2025, a Pyongyang, si festeggia un trionfo che pochi avevano previsto. La Corea del Nord vince la Coppa del Mondo femminile Under 17 per il secondo anno consecutivo, travolgendo l’Olanda 3-0 in finale. Non è più un’eccezione: è un sistema.

Nonostante l’assenza dalle ultime tre Coppe del Mondo senior, la nazionale maggiore femminile sale fino al decimo posto del ranking FIFA. Il percorso resta segnato da episodi controversi – dal ritiro per la pandemia alle vecchie squalifiche per doping – ma il dato sportivo è ormai innegabile.

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Anche qui, una sliding door: mentre il calcio globale guardava altrove, una nazione ai margini ha costruito una potenza credibile, costringendo tutti a rivedere le proprie certezze.

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