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Perché la coreografia dei tifosi della Lazio nel derby recitava “Roma” (tra gli applausi romanisti)

Il derby della Capitale è stato speciale non solo perchè i tifosi tornavano a riempire le due Curve a distanza di un anno e mezzo dall’ultima volta. A pochi sarà sfuggita la scelta dei tifosi biancocelesti, che hanno deciso di riempire la coreografia con l’enorme scritta “Roma” per ribadire di esserne i veri rappresentanti, in quanto nati prima. I tifosi giallorossi, increduli, hanno risposto con un lungo applauso ironico, compiacendosi con i rivali, che finalmente erano riusciti a superare il paradosso di non portare il nome della città che li ospita.
A cura di Andrea Lucia
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Lo stadio Olimpico di Roma è tornato a riempirsi per un derby dopo un anno e mezzo di vuoto a causa della pandemia. I tifosi di entrambe le curve non potevano farsi sfuggire l'occasione e hanno riassaporato il gusto di preparare la coreografia. Una tradizione che è stata sempre rispettata, salvo rare eccezioni. Anche in questa stracittadina non sono mancati sfottò, cori e una sana rivalità. Un film visto e rivisto. Eppure in questo derby della capitale numero 155 qualcosa di diverso c'è stato.

La Curva Nord della Lazio ha accolto l'ingresso in campo delle squadre srotolando un telo che raffigurava l'aquila, simbolo dell'impero romano e del club, ma soprattutto tirando fuori cartoncini gialli a formare l'enorme scritta "Roma". Più in basso, su uno striscione, campeggiava la dicitura: "La nostra città, la nostra Lazio, la nostra vita". Pur non chiamandosi con il nome della città che li ospita, i tifosi biancocelesti hanno voluto dimostrare – con la coreografia studiata per il derby – di essere i veri rappresentati di Roma. Si identificano con essa in quanto rivendicano di essere la prima squadra della città, nata prima, il 9 gennaio 1900.

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"Se siete nati per primi, perché non vi siete chiamati voi col nome della città, e perché non ne avete preso i colori?", hanno sempre risposto i tifosi giallorossi. Ecco perchè ieri sera, alla vista di quella coreografia, la Curva Sud si è lasciata andare ad un lungo applauso ironico. Quasi a compiacersi con i rivali, che finalmente erano riusciti a pronunciare senza vergogna la parola "Roma" e addirittura a esporla a caratteri cubitali nel proprio settore. La coreografia dei romanisti, un tricolore a tinte giallorosse, ha poi voluto ribadire la differenza cromatica rispetto ai cugini.

Non capita spesso che il settore più caldo di una tifoseria riporti esattamente il nome di quella avversaria. Come se in occasione del derby della Mole la curva della Juventus creasse una enorme coreografia granata con la scritta "Torino", o durante il derby della Lanterna i tifosi della Sampdoria sventolassero la scritta "Genova" con cartoncini rosso e blu. Molto strano, quasi impossibile. Ma non a Roma, teatro di una rivalità eterna che giorno dopo giorno si alimenta a suon di schermaglie e controversie storiche.

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