Perché il Lione sommerso dai debiti è retrocesso e l’Inter no, nonostante i conti in rosso

La retrocessione d'ufficio del Lione in Ligue 2 ha sconvolto il calcio europeo. Un fulmine a ciel sereno per il club transalpino nonostante una sorta di preavviso arrivato alla società questo inverno per non aver fornito le garanzie richieste dall'autorità di controllo finanziario del calcio professionistico a causa di un debito di 175 milioni di euro. La sanzione era dietro l'angolo ed è arrivata puntuale sconvolgendo tutti, anche lo stesso John Textor, proprietario del Lione, il quale aveva sottolineato come la situazione finanziaria del club fosse sotto controllo. Una situazione simile sembrava potesse accadere qualche tempo fa in Italia con l'Inter il quale al 30 giugno 2024, aveva un indebitamento lordo di circa 734,8 milioni di euro, superiore a quello del Lione.
Ma la situazione di entrambi i club è ben diversa. È vero che per un momento i nerazzurri hanno rischiato davvero rischiato grosso con lo spettro del fallimento, non della retrocessione, ma le manovre del club sono state efficaci per evitare il peggio. Zhang, vedendosi alle strette nel 2021, era riuscito a mettere in pegno le quote dell'Inter salvando di fatto il club. L’Inter ha avuto problemi in passato (es. ritardi nei pagamenti degli stipendi), ma ha sempre regolarizzato la propria posizione entro i termini richiesti. C'è stata dunque una piccola ma significativa differenza sostanziale tra Lione e Inter che ha permesso ai nerazzurri di non incappare nello stesso destino dei francesi.

Il tentativo del Lione di salvare il club e la mossa decisiva di Zhang con l'Inter
Nel caso del Lione i francesi avevano accumulato un debito finanziario di 505,1 milioni, in seguito al quale la Direzione Nazionale del Controllo di Gestione aveva già deciso la retrocessione amministrativa. Ma al club è stato poi concesso il tempo di migliorare i conti. Textor ha ceduto il 45% delle azioni del Crystal Palace al boss dei New York Jets, Woody Johnson e ha poi ceduto Rayan Cherki al Manchester City rimpinguando le proprie casse con 42,5 milioni di euro garantiti. Ma questo non è bastato per evitare la catastrofica retrocessione d'ufficio. Ed è proprio questa la differenza sostanziale con l'Inter.
I nerazzurri, a differenza del Lione, hanno messo in pegno le proprie quote. Zhang si è affidato ad Oaktree, il fondo statunitense che ha concesso un prestito da 275 milioni ai nerazzurri il quale però avevano come solo e unica condizione il fatto di dover restituire questa quota in tre anni con interessi del 12%. L'Inter non riuscì a ripagare quel debito e così Oaktree è diventato proprietario del club nerazzurro nonostante il bond da 412 milioni di euro emesso nel 2022. A tal proposito Oaktree ha anche anticipato il rimborso del bond da 412 milioni con scadenza a febbraio 2027 con un rifinanziamento da 350 milioni di euro. Di fatto Oaktree Capital ha convertito parte dei debiti in capitale, migliorando la liquidità del club riducendo le tensioni.

Qual è stata la differenza sostanziale tra Lione e Inter
Questo è stato un passaggio cruciale per capire bene la differenza delle due situazioni: da un lato il Lione e dall'altro l'Inter. I nerazzurri con queste manovre sono riusciti a garantire una continuità aziendale che ha permesso all'Inter di iscriversi senza problemi al campionato di Serie A. Altro punto da prendere in considerazione è anche la differenza che c'è in queste situazioni tra i due Paesi. In Francia, la DNCG impone regole molto rigide su equilibrio di bilancio, sostenibilità e struttura patrimoniale. Un club può essere retrocesso d’ufficio anche se sportivamente salvo, se non rispetta i criteri economici.
In Italia invece, la Covisoc e la FIGC richiedono il rispetto di certi parametri (iscrizione, stipendi pagati, assenza di debiti scaduti verso Erario e INPS, ecc.), ma non impongono vincoli patrimoniali o sul livello del debito in sé, se questo è sostenibile o coperto da garanzie. In sostanza in Italia, avere debiti non è di per sé una violazione, se il club dimostra di poterli sostenere. In Francia dunque, anche un bilancio “in rosso” o una gestione non ritenuta sufficientemente solida può provocare sanzioni mentre in Italia avere debiti per un club non è un violazione purché dimostrino di poterli sostenere.