Perché il Brescia rischia la retrocessione in Serie C: quando arriverà la decisione della procura FIGC

Il Brescia Calcio rischia la penalizzazione e la retrocessione in Serie C. Uno scossone arrivata a campionato di Serie B finito che potrebbe stravolgere tutto e modificare quanto ha decretato il campo. Il club lombardo è accusato di irregolarità fiscali (nei versamenti dei contributi legati al pagamento degli stipendi di dicembre, gennaio e febbraio) che potrebbero portare alla penalizzazione di 4 punti e alla caduta in Serie C. L'udienza davanti alla Procura FIGC è stata fissata per giovedì 22 maggio 2025, poi scatta il deferimento e verrà fissata la data per l’udienza di primo grado al Tfn: in base ai tempi tecnici dovrebbe tenersi tra fine maggio e inizio giugno.
La Covisoc avrebbe chiesto lo scorso 28 febbraio verifiche all’Agenzia delle Entrate in merito a crediti d’imposta con cui il Brescia avrebbe coperto parte dei pagamenti di stipendi e contributi: questi crediti sarebbero inesistenti secondo le verifiche Fisco italiano e la risposta delle Entrate sarebbe arrivata venerdì scorso, il giorno dopo la trasmissione degli atti dalla Covisoc in procura FIGC e domenica c'è stato l’avviso di conclusione delle indagini.

Perché il Brescia rischia la retrocessione in Serie C
Il Brescia rischia una penalizzazione massima di 4 punti e la retrocessione in Serie C per irregolarità fiscali nei versamenti dei contributi legati al pagamento degli stipendi di dicembre, gennaio e febbraio.
È una situazione molto delicata visto che un documento dell’Agenzia delle Entrate sostiene che il pagamento effettuato, utilizzando un credito d’imposta, non è valido. Bisogna aspettare una prima sentenza che potrebbe arrivare tra 10/15 giorni. Almeno fino a quella data il play-out di Serie B, che vedeva impegnate Salernitana e Frosinone, non si giocherà.
Come si è arrivati a questa situazione? Il club lombardo ha fatto ricorso ai crediti d’imposta per compensare i suoi debiti verso l’erario: la scadenza era per gli stipendi (pagati regolarmente), per Irpef e Inps, ma il pagamento di queste tasse è stato bocciato perché questi crediti d’imposta sono stati dichiarati «inesistenti» dall’Agenzia delle Entrate.
Si tratta di una prassi diffusa, da parte delle aziende, quella di acquistare questi crediti da agenzie che ne fanno incetta e li mettono in vendita, consentendo a chi li acquista un risparmio. Il 17 febbraio Brescia ne ha comprati per 2,4 milioni, con uno sconto del 15%, pagando poco più di 2 milioni,e con quei crediti ha potuto emettere i suoi F24 (da 1.439.676 euro per la scadenza di febbraio, da 445.485 per quella di aprile).
L’Agenzia delle Entrate, però, non ha trovato quei crediti e il presidente Massimo Cellino sostiene di essere stato truffato dall’agenzia che gli ha ceduto quei crediti, nonostante le rassicurazioni ricevute dai suoi consiglieri.

Cos'è il Gruppo Alfieri che ha messo nei guai il Brescia di Cellino
Massimo Cellino ha rilasciato un'intervista La Gazzetta dello Sport in cui si è difeso: "Sono stato truffato dalla società di Alfieri a Milano, il nome esatto non lo ricordo. Li ho denunciati: sono spariti". Ma cos'è il Gruppo Alfieri di cui parla il presidente del Brescia? Si tratta di una società di via Monte Napoleone a Milano che ha venduto i crediti d’imposta al club lombardo e poi è sparita. Addirittura Cellino dice che non rispondono più al telefono.
Nelle scorse ore, però, sono emersi diversi dettagli in merito alla storia di questo gruppo che non ha un sito Internet, zero dipendenti, un solo amministratore (il proprietario) e nella sua storia non ha effettuata nessuna operazione nota. Il 100% della società, che è stata creata nell'ottobre del 2024, sarebbe in mano a Gianluca Alfieri, un ragazzo di 25 anni della provincia di Avellino che non ha alcuna esperienza nel settore della cartolarizzazione dei crediti.
È abbastanza inspiegabile quanto accaduto e bisognerà capire come questo gruppo sia riuscito ad accreditarsi con Cellino e con altre società (c'è stata la denuncia del Trapani, per esempio) che, a quanto pare, sono cadute in questa rete.
Cosa può accadere dopo l'audizione del Brescia davanti alla Procura Figc
La Procura Figc ha convocato il Brescia per una audizione per giovedì 22 maggio e poi arriverà il deferimento. Verrà fissata la data per l’udienza di primo grado al Tfn tra fine maggio e inizio giugno. Il patteggiamento da parte del club lombardo è possibile in teoria ma la linea difensiva che il Brescia ha intenzione di percorrere è quella di scontare la penalizzazione nella prossima stagione.
Intanto la Lega Serie B ha stoppato tutto e la data del play-out sarà fissata dopo la sentenza di primo grado, probabilmente a metà giugno. Con il possibile -4 al Brescia che diventa terzultimo, il Frosinone si salva e la Salernitana andrebbe allo spareggio in una posizione favorevole contro la Sampdoria (attualmente retrocessa in C). Ma l'ennesima estate calda del calcio italiana è appena cominciata.