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Perché Cristiano Ronaldo è finito da Trump alla Casa Bianca trattato come fosse un capo di stato

Cristiano Ronaldo come un Capo di Stato alla Casa Bianca ospite del Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump. I motivi della sua presenza legati anche a un discorso politico.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Cristiano Ronaldo e Donald Trump insieme alla Casa Bianca. Le immagini hanno fatto il giro del mondo e mostrano il Presidente degli Stati Uniti d'America al fianco del campione portoghese che ha fatto visita al Tycoon in una giornata diventa a dir poco virale. Cristiano Ronaldo faceva parte della lunga ed esclusiva lista di inviati alla cena di stato organizzata dallo stesso Trump in omaggio al principe ereditario dell'Arabia Saudita Mohammed bin Salman. Cristiano Ronaldo, oltre a giocare per l'Al Nassr ha anche un ruolo cruciale come ambasciatore della nazione saudita agli occhi del mondo e partecipa molto alle iniziative di coloro i quali gli corrispondono circa 200 milioni l'anno come ingaggio.

Il suo attuale club di fatto dipende direttamente dal fondo sovrano saudita. Alla presenza anche del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance, il CEO della Apple Tim Cook, il CEO di Tesla e SpaceX Elon Musk e il numero uno della FIFA Gianni Infantino, ma anche Jeff Bezos (Amazon), Jensen Huang (Nvidia), Mary Barra (General Motors), Stephen Schwarzman (Blackstone) e Mike Wirth (Chevron) di fatto è andato in scena l'ennesimo capitolo dell'operazione ‘sportswashing' portava avanti da Cristiano Ronaldo.

Cristiano Ronaldo nel corso della cena.
Cristiano Ronaldo nel corso della cena.

Ma di cosa si tratta? CR7 sta aiutando l'Arabia Saudita a ripulirsi la reputazione ospitando e presenziando a eventi sportivi che attraggono grande attenzione mediatica. Un modo per ripulire dunque la propria immagine a livello internazionale tramite lo sport. Ronaldo ha partecipato a sorpresa al meeting tra Donald Trump e il principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman come ennesimo capitolo di un'operazione ancora più ampia – soprattutto a livello politico – che lo coinvolge direttamente. Ronaldo dovrebbe infatti diventare a tutti gli effetti un ambasciatore dell’Arabia Saudita nel mondo del calcio internazionale anche in ottica Mondiali di calcio del 2034, che si terranno proprio nel paese del Golfo.

Ma non è tutto. La presenza di Cristiano Ronaldo alla Casa Bianca non è soltanto dovuta a questi motivi, ma anche perché sembra sia stato proprio il campione portoghese a chiedere di poter incontrare il presidente statunitense Donald Trump. L’attaccante ex di Manchester United, Real Madrid e Juventus non ha mai parlato apertamente di politica nel corso della sua carriera ma di recente qualcosa è cambiato. Evidentemente CR7 ha apprezzato molto il lavoro fatto da Trump negli ultimi tempi. Basti pensare che già lo scorso giugno il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa, connazionale di Ronaldo, ha incontrato Trump dandogli una maglietta della Nazionale portoghese di calcio autografata proprio da Ronaldo con la dedica: "A Donald J. Trump, giocando per la pace".

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