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Perché anche un fuorigioco microscopico come quello di Lautaro è giusto che vada punito

Annullato a Lautaro il gol del raddoppio in Inter-Milan per questione di millimetri. Decisivo il fuorigioco semiautomatico che ha azzerato i dubbi.
A cura di Marco Beltrami
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Il derby tra Inter e Milan non è stato contraddistinto da episodi da moviola particolarmente controversi. Due i gol annullati alla squadra nerazzurra, che è poi riuscita comunque a portare a casa l'intera posta in palio. Punito prima un fallo di Lukaku su Thiaw e poi un fuorigioco letteralmente millimetrico di Lautaro Martinez, il match-winner. Fondamentale in questo caso la tecnologia e l'intervento del SAOT (fuorigioco semi-automatico) per sanzionare la posizione irregolare dell'argentino.

L'immagine restituita dal mezzo tecnologico ha evidenziato come Lautaro fosse più avanti rispetto al penultimo giocatore avversario davvero per pochissimo con la testa e la spalla. Ecco allora che qualcuno ha alimentato un dibattito sul senso di annullare una rete, per questa situazione sottolineando la necessità di tornare a sanzionare l'offside facendo riferimento al concetto di "luce", ovvero quando l'intera figura dell'attaccante sia oltre il penultimo avversario.

Ma questa situazione eliminerebbe le polemiche? Assolutamente no, perché ci sarebbe solo uno spostamento in avanti, e anche con la luce potrebbero esserci delle valutazioni di fuorigioco millimetrici: potrebbero infatti persistere delle situazioni al limite come quella relativa alla presenza di un "pizzico" di tallone dell'attaccante quasi sulla linea del difendente. D'altronde il concetto di luce tra i corpi, è stato alla base delle valutazioni sul fuorigioco per anni e si è rivelato alla lunga a dir poco complicato per gli assistenti.

Certo funzionerebbe con la tecnologia e il fuorigioco semiautomatico, ma questi mezzi sono a disposizione solo in Serie A e non certo in tutti i campionati minori dove la regola della luce sarebbe impossibile da valutare ad occhio nudo. Proprio per questo, come sottolineato dall'ex arbitro e commentatore arbitrale di DAZN Luca Marelli, la sperimentazione nell'under 18 del concetto di luce risulta cervellotica, per addetti ai lavori che devono fare affidamento solo su quanto riescono a percepire, senza mezzo tecnologico.

Il SAOT invece nasce per sanzionare in maniera oggettiva il fuorigioco che a sua volta è una regola che sfrutta una linea oggettiva tra la posizione dell'attaccante e quella del penultimo difendente. Per questo dunque non ci sono più dubbi sulle valutazioni, anche quando queste sono millimetriche: la rete di Lautaro seppur per pochi centimetri non poteva essere convalidata, alla luce di una regola assolutamente oggettiva. Una soluzione che dovrebbe azzerare sempre i margini di discussione, senza tra l'altro margini di errore.

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