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Pelè non molla, dall’ospedale pugni al cielo contro il tumore: “La miglior medicina è il buonumore”

Pugni alzati, per combattere contro la malattia: Pelè si fa ritrarre così nel suo ultimo post su Instagram direttamente dalla corsia dell’ospedale Albert Einstein dove è stato ricoverato per la seconda volta, dopo l’intervento al colon: “Ho ricevuto talmente tanto affetto che il mio cuore è colmo di gratitudine”
A cura di Alessio Pediglieri
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I pugni alzati davanti a sè, a indicare che la sfida è ancora in corso e che non la si vuole perdere, anzi. Pelè ha postato una nuova foto sul suo profilo ufficiale Instagram,  a dimostrazione che il campione è ferito ma non battuto e che la voglia di lottare e ritornare in salute è ancora integra. Dopo il secondo ricovero, a causa del tumore al colon, O'Rey reagisce così: "Il buonumore è la miglior medicina e io ne ho in abbondanza".

Sotto la mascherina forse tenta anche di sorridere come fa in ogni post pubblicato via social, gli occhi sono vispi, determinati da parte di chi sa di star lottando contro un nemico crudele, con la convinzione di poter vincere. Pelè appare così nel suo ultimo post di Instagram, su una sedia accompagnato da due infermieri dell'Ospedale Albert Einstein dove sta recuperando dal secondo ricovero, a causa di un tumore al colon che lo ha messo in pericolo di vita. E' seduto ma combatte: i pugni alzati, come un indomabile pugile che non vuole scendere dal ring se non con la vittoria in pugno.

Come potete vedere, sto prendendo a pugni l'aria per celebrare ogni giorno migliore. Il buonumore è la miglior medicina e io ne ho in abbondanza. Non potrebbe essere diversamente. Ho ricevuto tanto affetto che il mio cuore è colmo di gratitudine. Grazie a tutto il personale straordinario dell'ospedale Albert Einstein!

Il messaggio via social è l'ennesimo che Pelè ha pubblicato da quando si è diffusa la notizia sulle sue precarie condizioni di salute, per rassicurare amici, fan e cari. Le sue condizioni appaiono in miglioramento dopo il nuovo ricovero, in terapia intensiva, obbligato a causa di un reflusso a seguito dell'operazione chirurgica necessaria per intervenire sul tumore al colon. Il primo ricovero risaliva a fine agosto, poi l'intervento dello scorso 4 settembre e, quindi, la degenza ospedaliera. "Forte e testardo" lo avevano definito i medici. Così, con i pugni alzati, sempre pronto a combattere.

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