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Paura e furia in Hajduk-Dinamo, stadio devastato e giocatori inseguiti: 51 ultrà finiscono in manette

In occasione della semifinale di Coppa della Croazia, gli ultrà dell’Hajduk Spalato hanno invaso il campo al 90′ iniziando la caccia ai giocatori della Dinamo Zagabria, rifugiatisi nel tunnel degli spogliatoi. Scene di pura follia con scontri che sono continuati all’interno di uno stadio completamente devastato e fuori, con auto in fiamme e guerriglia urbana. In carcere sono finiti 51 tifosi ma sono pronti altri fermi.
A cura di Alessio Pediglieri
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Violentissimi scontri in Hajduk Spalato-Dinamo Zagabria di mercoledì 3 aprile, semifinale di Coppa della Croazia che è stata vinta dagli ospiti di misura, 1-0, ma che è stato anche teatro di un'invasione collettiva di campo e la successiva caccia ai giocatori rifugiatisi negli spogliatoi. Poi i tafferugli sono proseguiti sugli spalti e poi per tutta notte fuori dallo stadio: già 51 i tifosi sono stati identificati e finiti in manette.

Nel classico clima ai limiti del surreale che circonda la storica sfida tra le due squadre rivali da sempre, la situazione è deflagrata subito dopo il fischio finale, con la mega invasione di campo che ha scatenato il conseguente fuggi-fuggi generale, tra cui quello dei giocatori che hanno evitato solo così il linciaggio da parte degli ultrà più scatenati. Gli scontri sono iniziati dopo la qualificazione per la finale di Coppa da parte della Dinamo Zagabria grazie al gol di Sandro Lukenovic, segnato al 14′, da parte dei sostenitori dell'Hajduk. Centinaia di tifosi di casa hanno invaso il campo alla ricerca dei giocatori avversari e per cercare lo scontro fisico con la tifoseria della Dinamo Zagabria.

Una situazione ben presto fuori controllo e diventata ingestibile per l'insufficiente numero di forze dell'ordine all'interno dello stadio che hanno potuto solo cercare di preservare l'incolumità di arbitro e giocatori, permettendo a tutti di rifugiarsi negli spogliatoi evitando il peggio. Immagini di impressionante violenza, tra i tantissimi filmati apparsi in rete si vedono i tifosi di casa riuscire a superare le barriere dello stadio e fare la loro invasione in campo e contemporaneamente si notano i giocatori di entrambe le squadre che si rifugiano precipitosamente nel tunnel verso gli spogliatoi, pochi istanti prima di essere raggiunti.

Desolante lo scenario finale in cui è rimasto lo stadio Poljund, casa dell'Hajduk dove, devastato dagli scontri sugli spalti, dove sono stati fatti pezzi decine di seggiolini, poi lanciati in campo contro le forze dell'ordine che hanno provato, non riuscendoci, a frenare la furia ultrà. Una atmosfera da pura guerriglia che è continuata fuori dalle mura dell'impianto croato.

Ma i tafferugli sono proseguiti anche fuori dallo stadio, quando le due tifoserie hanno circondato l'impianto dando il via alla guerriglia urbana in cui hanno coinvolto i poliziotti giunti nel frattempo: tre agenti sono stati feriti, una camionetta data alle fiamme e i disordini si sono prolungati per quasi tutta la notte. Solamente dopo diverse ore, i pullman delle due società hanno potuto abbandonare lo stadio con a bordo i giocatori. Il bilancio è stato devastante con diversi contusi e feriti ma anche il pugno di ferro delle forze dell'ordine che hanno subito provveduto a effettuare controlli e fermi.

Dopo aver rivisto le immagini e identificati vari tifosi, sono scattati i provvedimenti: in 51 sono finiti direttamente in stato di fermo. Una tolleranza zero che è stata rivendicata dal sindaco di Spalato, Ivica Puljak: "Niente giustifica la violenza. Mi rammarico per queste scene e spero che non le vedremo mai più nella nostra città". Intanto, le autorità fanno sapere che nelle prossime ore continuerà la visione delle immagini e ci saranno ulteriori arresti.

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