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Papu Gomez torna a giocare dopo la squalifica: “Molte persone sono sparite, prima c’erano tutti”

La sanzione di due anni è finita e Gomez tornerà in campo con il Padova nelle prossime giornate: “Guardavo alla squalifica e due anni sono molto lunghi, non sapevo cosa fare ma piano piano ho trasformato la rabbia in voglia di tornare a giocare”
A cura di Ada Cotugno
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Dopo due anni la squalifica per doping è stata messa alle spalle e il Papu Gomez può pensare solamente al campo. Ripartirà dal Padova che lo ha accolto la scorsa estate e gli ha permesso di tornare ad allenarsi in attesa del ritorno all'attività insieme ai nuovi compagni di squadra. Giocherà in Serie B, anche se non c'è ancora una data precisa per il suo debutto che sarà sicuramente celebrato da tutti i suoi nuovi tifosi.

Fra dicembre e maggio si è allenato con il Renate in Serie C per tenersi in forma, ma ha dovuto fare i conti con tutte le ripercussioni psicologiche della sanzione che lo ha tenuto fermo. Più volte si è sfogato, lasciando trasparire tutta la sua frustrazione, ma oggi ha potuto mettere il passato da parte sancendo l'inizio della sua nuova avventura con una conferenza stampa.

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Papu Gomez pronto al debutto con il Padova

Non può dare ancora una data precisa, soprattutto perché negli ultimi giorni ha accusato un problema fisico che potrebbe ritardare il rientro, ma dallo scorso 18 ottobre Gomez può tornare a giocare e riprendere la sua carriera dopo la squalifica. Sogna di portare il Padova in Serie A e di divertirsi ancora in campo: "I primi mesi della squalifica sono stati i più duri, non sapevo cosa fare, non sapevo se continuare a giocare. Guardavo alla squalifica e due anni sono molto lunghi, non sapevo cosa fare ma piano piano ho trasformato la rabbia in voglia di tornare a giocare".

Parla della sanzione con molta sincerità e non nasconde il percorso psicologico che ha affrontato per superare ogni difficoltà. Ma se ripensa ai due anni appena trascorsi ne trae un insegnamento importante che ha imparato vedendo il comportamento delle persone che lo hanno circondato: "Mi sono sentito solo in alcune circostanze nonostante ci fosse la famiglia, molte persone sono sparite, quando sei campione ci sono tutti, nei momenti difficili non è sempre così. Ora cerco di vedere di più il lato positivo delle cose".

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