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Nicola Zalewski, il pupillo di Boniek voluto da Bruno Conti e innamorato della Roma

Nicola Zalewski è stato il protagonista del terzo gol della Roma, con cui i giallorossi hanno battuto per 3-2 il Manchester United nella semifinale di ritorno di Europa League. Il classe 2002 ha calciato al volo un cross di Santon, trovando la deviazione di Alex Telles, a cui è stato attribuito l’autogol, che ha battuto De Gea. Nato a Tivoli da genitori polacchi, Zalewski è un pupillo di Boniek, che l’ha convinto a giocare per i biancorossi. Voluto alla Roma da Bruno Conti, è un trequartista che sa adattarsi anche sull’esterno.
A cura di Valerio Albertini
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Minuto 83 di Roma-Manchester United, semifinale di ritorno di Europa League. Il punteggio è sul 2-2 e i giallorossi non possono più sperare di raggiungere la finale di Danzica (in Polonia, Paese che ritornerà in questa storia). Santon fa il vuoto a sinistra e crossa in mezzo un pallone che sembra lungo per tutti, scavalca Alex Telles e finisce sul destro di Nicola Zalewski, il protagonista di questo racconto. Tiro al volo, deviazione del terzino brasiliano, gol (che poi diventerà autogol dell'ex Porto, ma questo poco importa) e 3-2 per la Roma, che si congeda dall'Europa League con una vittoria.

Le origini polacche e lo sbarco alla Roma

Nicola Zalewski ha 19 anni e ha fatto il suo esordio in prima squadra 7 minuti prima di propiziare la rete che vale il sorpasso sul Manchester United, entrando al posto di Pedro, con cui ha 15 anni di differenza. È nato a Tivoli, cittadina alle porte di Roma, il 23 gennaio 2002 da Krzysztof ed Ewa Zalewski, polacchi emigrati in Italia nel 1989, per evitare che l'uomo fosse costretto a prestare servizio militare per il partita comunista. Abita con i suoi genitori a Poli, piccolo paese a un'ora dalla capitale, dove tutti lo conoscono e sperano possa diventare il loro orgoglio, anche se in parte lo è già.

Proprio con la Spes Poli ha iniziato a dare i primi calci al pallone, prima di passare allo Zagarolo, fino a che un torneo del 2011 a Borgata Finocchio gli cambia la vita. Bruno Conti manda un osservatore che si accorge del talento di Nicola. Il ragazzo entra a Trigoria per un provino e finora non vi è ancora uscito. Difficilmente lo farà a breve, visto il contratto che scade nel 2024. A Trigoria ci ha anche vissuto per un po', abitando nel convitto riservato ai giovani calciatori giallorossi e iscrivendosi al liceo scientifico indirizzo sportivo.

Il derby con l'Under 16 e lo "scippo" di Boniek

Zalewski è tifoso della Roma e il suo idolo non può che essere Francesco Totti, a causa della posizione che ricopre in campo. Il classe 2002, infatti, è un trequartista brevilineo dai piedi buoni, che Alberto De Rossi impiega anche sulla fascia sinistra, per permettergli di rientrare e calciare di destro. Il momento in cui tutti si accorgono di lui arriva nel 2018, quando Zalewski segna un gol, fornisce un assist e si procura un rigore nel derby contro la Lazio vinto per 7-2 dalla sua Under 16. Purtroppo per l'Italia, qualcuno si era già accorto del suo talento: è Zibì Boniek, in tribuna ieri sera con la speranza di vedere il connazionale, che lo porta nelle nazionali giovanili polacche già a partire dall'Under 15. Non ha ancora esordito nella maggiore e, dunque, potrebbe ancora scegliere di rappresentare l'Italia, ma difficilmente Nicola tornerà sui suoi passi.

La panchina contro il Benevento e l'esordio in Europa League

Con la Roma non ha ancora esordito in Serie A, la panchina contro il Benevento nell'ottobre scorso è il punto più alto raggiunto da Zalewski fino a oggi in campionato. Difficile, però, immaginare che Fonseca non gli conceda qualche spezzone nelle ultime quattro partite di campionato, soprattutto dopo un battesimo così redditizio in una competizione europea. Con la primavera di Alberto De Rossi ha realizzato 7 gol e 5 assist in 17 presenze, mentre l'esordio in Europa League lo aveva già accarezzato contro il CSKA Sofia, quando fu fermato dal Covid-19 e il suo compagno Milanese si prese la scena. Ieri, finalmente, i primi minuti con i grandi, accompagnati da un quasi gol e dalla felicità di un ragazzo che sta sognando a occhi aperti:

Ero contento, sapevo di dover prendere il posto di Pedro e ho cercato di farlo dando tutto quello che avevo. Ringrazio i compagni e il mister per la fiducia che mi hanno dato.

Che importanza ha se la Uefa non gli ha assegnato il gol. Con queste premesse, Nicola Zalewski avrà tutto il tempo per rifarsi.

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