Mourinho: “Dissi al Chelsea di non licenziare il vice di Sarri: tutti posso fare cose di m…a”

José Mourinho tornerà allo Stamford Bridge da allenatore del Benfica. Emozioni uniche per l’allenatore portoghese che sulla panchina del Chelsea ha vissuto stagioni memorabili. Non è la prima volta che l’esperto manager vivrà 90’ da avversario, in quella che prima ha sempre considerato “casa sua”. E alla vigilia del match di Champions, Mourinho ha ricordato un precedente in cui ebbe uno scontro con un collaboratore di Maurizio Sarri, all’epoca manager del Chelsea.
Mourinho e il precedente caldo del 2018 con il collaboratore di Sarri
I fatti in questione risalgono al 2018, quando José tornò a Londra da allenatore del Manchester United. In occasione del confronto con il Chelsea, Marco Ianni, componente dello staff di Sarri, esultò in faccia al grande ex. Qualche parola di troppo e rissa sfiorata, con Mourinho pronto a farsi giustizia da solo. Situazione incandescente, con momenti di tensione da lì alla fine del match, quando Sarri provò a calmare il suo collega con un principio di scuse.

Scuse che arrivarono anche dopo, nuovamente con Sarri e poi con Ianni che si mostrò dispiaciuto per l'accaduto. Mourinho già all'epoca raccontò tutto mettendo la parola fine all'episodio di campo. Tutto risolto dunque, con Mou e il "comandante" che si sarebbero ritrovati poi qualche anno dopo in Italia in occasione del derby di Roma.
Ora, nella conferenza stampa di presentazione di Chelsea-Benfica, il portoghese è tornato a parlarne, chiarendo meglio la situazione: "Quello che è successo è che un vice del Chelsea si è scagliato contro di me e io ho reagito, e la gente pensava che stessi reagendo al gol subito. Non era così. L’allenatore era Sarri, è stato fantastico nei momenti della mia reazione, così come il Chelsea e… anch’io, perché il Chelsea voleva licenziare l’assistente e io dissi di no, non per una cosa accaduta durante la partita. Lasciate in pace quell’uomo, perché in panchina tutti possono fare cose di m… Non è successo nulla e non penso che i tifosi mi fischino: almeno per strada mi chiedono sempre autografi e foto, quindi…". Insomma, tutto passato.