Montella non allena: “Spero che Spalletti e Sarri vadano all’estero, almeno c’è più spazio per me”

Vincenzo Montella morde il freno, fermo al palo da quasi un anno e mezzo dopo l'esonero dalla Fiorentina dove era tornato pochi mesi prima al posto del dimissionario Pioli al termine del campionato 2018-19, venendo poi confermato da Rocco Commisso.

Intervistato dal ‘Corriere dello Sport', il tecnico campano spiega come sta vivendo questa pausa forzata dal suo lavoro: "Sono fasi che capitano in una carriera, probabilmente il problema del Covid ha influito. Ma adesso che la stagione sta finendo mi è venuta la voglia di ricominciare da capo. Aspetto un nuovo percorso. Ho utilizzato il break per crescere. Quando vivi un momento di difficoltà professionale, passi dall’altra parte: migliori il tuo carattere, i tuoi punti deboli. Vedi le cose in maniera più distaccata. E’ un intermezzo fondamentale".

A Montella non manca la modestia, quando gli si chiede se ci sono in giro tanti allenatori più bravi di lui: "Credo di sì, dico sul serio. La vita è fatta di periodi. Ci sono anche le mode. Non c’è problema. L’importante è andare avanti, credendo nelle proprie idee. Se io guidassi una società, se fossi un dirigente, sosterrei l'allenatore finché posso. E in caso di cambio, lo sostituirei con uno che abbia le stesse caratteristiche. Quando invece sterzi bruscamente, significa che avevi scelto giocatori non adatti alle caratteristiche dell'allenatore precedente. Non vale solo per la Fiorentina, ripeto, fanno in tanti così".

Un sogno l'ex aeroplanino ce l'ha e  non lo nasconde: "Ammetto che la Roma è una sorta di punto debole. È parte di me, ci ho giocato, vinto, allenato. Magari non è troppo tardi per riprovarci. Ranieri a quanti anni ha realizzato il sogno di allenarla? Ne aveva 58. Ecco, a me resta una decina d'anni per sperare… Dove va Allegri? Pensavo andasse in Inghilterra. Ora credo Juve o Roma, sempre che questi due club cambino. Spalletti e Sarri spero vadano all'estero. Almeno c'è più spazio per me…".