Milan, Romagnoli: “Scudetto? No, pensiamo a qualificarci in Champions league”
Un passo per volta senza inciampare: il filo conduttore di questo campionato da parte del Milan è mantenere un profilo basso anche quando i numeri dicono diversamente. Dopotutto è da quasi inizio di campionato che i rossoneri sono in vetta alla classifica, ultimamente alternandosi con l'Inter ma pur sempre dettando ritmi e condizioni in Serie A. Ma la parola d'ordine non è certamente scudetto, bensì qualificazione in Champions League. A ribadirlo anche il capitano rossonero, Alessio Romagnoli dopo il poker rifilato al Crotone a San Siro.
Non c'è spazio per sogni di gloria a febbraio, il cammino è ancora lungo così dopo le parole di Stefano Pioli, arriva anche il baluardo difensivo del Diavolo a spargere un po' di acqua su chi accende troppo precocemente la fiaccola della vittoria. "E' ancora presto per pensare al risultato finale, bisogna giocare partita dopo partita e analizzarla una ad una". Così come contro il Crotone, in un tabellino che dà ragione al Diavolo ma che all'inizio sembrava non potesse terminare in goleada: "Siamo stati troppo lenti e prevedibili", ha ammesso il capitano rossonero.
Poi, il Milan è uscito alla distanza merito soprattutto dei suoi uomini più esperti, in questo caso Ibrahimovic e Rebic autori entrambi di una doppietta che ha riportato in vetta il Milan. Un ritorno al futuro, con l'Inter rispedita indietro dopo nemmeno 48 ore, così come la Juventus terza forza in classifica. Ma la corsa, per Romagnoli non è solo sui nerazzurri e i bianconeri ma sul quarto posto, l'ultimo utile per la Champions League: "Dobbiamo pensare alla Champions, giocare le partite una ad una, è ancora presto per tutto il resto".
Tutto il resto si chiama ‘scudetto' al momento lontanissimo ma un obiettivo sensibile: "Staremo a vedere fra un po', a inizio di aprile come saremo in classifica. Sono tanti mesi che giochiamo ogni tre giorni, fa bene ma è stancante. Andiamo avanti una ad una, poi si vedrà".