Milan, Daniel Maldini: “Sto bene, mi alleno. Ibra un riferimento, ma il mito è Ronaldinho”
Continua la quarantena per il giovane rampollo di Casa Maldini: Daniel, insieme a papà Paolo, sta trascorrendo l'obbligo di isolamento di quindici giorni da quando è risultato positivo ai tamponi al coronavirus. Un momento difficile e delicato per il giovane talento tesserato del Milan che in stagione ha anche avuto modo di mostrare le proprie qualità in campo, in Serie a prima dello stop per la pandemia.
Per Daniel nessun sintomo grave o ripercussione fisica. Insieme al più celebre papà ha confermato di aver contratto il virus ma di stra trascorrendo questo periodo di forzato isolamento cercando di non pensare al problema e concentrandosi sul prossimo futuro, quando si ritornerà a giocare a calcio. La notizia della sua positività e di Maldini senior era giunta nella seconda metà di marzo.
La quarantena e l'allenamento
Daniel si allena, si cura e attende che tutto finisca. Intanto pensa al calcio,giocato e non e risponde ai tifosi rossoneri attraverso i social network, le uniche finestre aperte sul mondo esterno in un momento in cui la ‘distanza sociale' è una imposizione necessaria per preservare la propria e altrui salute: "Adesso sto bene, ho ripreso ad allenarmi con continuità, non ho più sintomi del virus".
Dall'esordio a San Siro alle pressioni del cognome sulle spalle
Daniel ha poi ricordato i momenti migliori della sua ancor giovanissima carriera in rossonero: "Al momento la mia più grande emozione è stato l'esordio a San Siro, davanti ai miei tifosi. Ero calmo e concentrato. Ho la responsabilità di portare avanti una ‘dinastia' del calcio italiano, ma sono abituato fin da piccolo a queste pressioni. E' un orgoglio e un onore"
Da Ibra a Leao, ottimo rapporto con tutti
Il Milan, la squadra di una vita il calcio come una seconda casa: "Vestire i colori del Milan rappresenta un po' come stare in una famiglia allargata da sempre. Ho un ottimo rapporto con tutti i miei compagni, anche se mi sono legato maggiormente a tre in particolare: Leao, Castillejo e Calhanoglu. Ibrahimovic? Ottimi rapporti, mi continua a dare una serie di suggerimenti sia in campo che fuori".
I modelli da cui prendere ispirazione
Il pensiero, poi, va anche agli idoli che lo hanno da subito ispirato. Due su tutti e non sono rossoneri: "Il primo è Ronaldinho, uno dei miei modelli di sempre con cui mi confronto. Attualmente mi piace Joao Felix".