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Mihajlovic: “Totti è più forte di Baggio e Del Piero, il più grande degli ultimi 30 anni”

Ospite della trasmissione Ballando con le stelle, Sinisa Mihajlovic ha raccontato un retroscena sul debutto di Francesco Totti in Serie A. Accadde quasi 30 anni fa, negli ultimi dieci minuti di Brescia-Roma. “Prima di partire avevo parlato con Boskov e gli avevo detto che c’era un ragazzino della Primavera molto bravo e di portarlo con noi”.
A cura di Maurizio De Santis
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"Un grande giocatore vede autostrade dove altri solo sentieri". Tra le frasi celebri di Vujadin Boskov ce n'è una che sembra fatta apposta per raccontare il retroscena sul debutto di Francesco Totti in Serie A. Sono trascorsi quasi 30 anni da allora (era il 1993), da quel Brescia-Roma che segnò l'inizio della carriera del capitano, del 10 della Magica, del campione del mondo con la Nazionale, dell'uomo che disse no ai soldi e alle lusinghe del Real Madrid per continuare a vestire la maglia della sua Città. L'aveva sognata a lungo, l'ha tolta solo quando nell'Olimpico gonfio di commozione e di lacrime disse addio al calcio giocato.

Accadeva una vita, sembra ieri. E Sinisa Mihajlovic – ospite assieme alla moglie, Arianna Rapaccioni, della trasmissione Ballando con le stelle – ha rivelato cosa avvenne in quella domenica che fece da trampolino di lancio a quel ragazzino della Primavera che lo aveva impressionato per le sue giocate, per il carattere, per la qualità e per il modo di stare in campo.

La Primavera giocava il sabato e noi stavamo in ritiro a Trigoria – ha raccontato il tecnico del Bologna -. Prima di partire per Brescia avevo parlato con Boskov e gli avevo detto che c'era un ragazzino molto bravo e di portarlo con noi. Lui mi ascoltò

La sequenza videoclip parte da lì, dagli ultimi dieci minuti della partita che regalarono a Totti la grande soddisfazione del debutto in Serie A. "Ci sono stati Baggio, Mancini e Del Piero – ha aggiunto Mihajlovic – ma per me Totti è il più grande calciatore italiano degli ultimi trent’anni".

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Dal campo alla vita privata. Mihajlovic ha spiegato anche come ha vissuto e ha affrontato la malattia che circa due anni fa lo costrinse a cure intense fino a sottoporsi al trapianto di midollo osseo. La leucemia adesso è solo un brutto ricordo, il tecnico serbo è guarito e non ha remore nel parlare delle sue emozioni.

Ho affrontato la malattia assieme alla mia famiglia. Con l'amore, la voglia di vivere, combattere e di non lasciarsi mai andare. Volevo dare un esempio e far capire che non bisogna vergognarsi ma combattere e non perdere la voglia di vivere.

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