Messi minacciato dai narcotrafficanti, un bambino gli scrive: “Qui nessuno ti farà del male”

Uno pensa a Leo Messi, idolo incontrastato di un popolo, e l'ultima associazione di idee che verrebbe in mente è quella con i narcotrafficanti. Ed invece il 35enne fuoriclasse argentino è rimasto coinvolto in una storia dai contorni davvero oscuri, vittima di un ‘avvertimento' di tipo mafioso che ha preso di mira – nella sua città natale Rosario – un supermercato appartenente alla famiglia della moglie, Antonella Roccuzzo.

"Messi ti stiamo aspettando. Javkin è un narcotrafficante, non ti proteggerà", recitava il biglietto lasciato su un muro vicino al negozio, dopo che due persone in motocicletta avevano sparato nella notte 14 colpi contro il locale. Pablo Javkin è il sindaco della città della provincia di Santa Fe e il riferimento a lui non è casuale, visto che da tempo il primo cittadino di Rosario si sta battendo contro la recrudescenza della criminalità, con una guerra tra trafficanti di droga che non accenna a finire.

La vicenda ha comprensibilmente creato molto scalpore in Argentina e ha colpito nel profondo la sensibilità di un bambino, che come molti piccoli tifosi albicelesti ha vissuto la grande gioia del trionfo ai Mondiali in Qatar: per loro Messi è come uno di famiglia, oggetto di amore incondizionato. Ed allora il bimbo di 10 anni ha deciso che non poteva restare senza far nulla di fronte alle minacce indirizzate alla Pulce e gli ha scritto una toccante lettera per offrirgli un rifugio sicuro dai criminali.

"Ciao Messi, sono Martin. Ho 10 anni e ti chiedevo se potevi venire a Coronel Dorrego. È una città tranquilla, qui nessuno ti farà del male, non ti disturberanno, e voglio giocare a calcio con i tuoi figli", si legge nella lettera. Un messaggio scritto col cuore, che fa tenerezza per l'animo puro con cui è stato pensato. E chissà se Messi risponderà a Martin: un amico in più fa sempre comodo, soprattutto quando dei narcos cattivi vogliono farti fuori…