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Max Tonetto racconta cosa faceva Guidolin: “Si metteva la parrucca e gli occhi da pagliaccio”

Max Tonetto ricorda i tentativi fatti da Francesco Guidolin “per sdrammatizzare la figura un po’ triste e pessimistica che aveva”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Difficile immaginare una persona che dà un'immagine di sé molto seria e composta come Francesco Guidolin indossare durante il suo lavoro di allenatore parrucca e occhi da pagliaccio, quelli a molla che cadono giù. E invece è esattamente quello che è successo, come racconta in maniera sorprendente il suo ex calciatore Max Tonetto. I due si sono incrociati per qualche mese al Bologna nel 2000: il rapporto non è mai sbocciato e l'ex esterno sinistro ricorda i tentativi fatti dall'allenatore veneto per cercare di creare un clima di maggiore empatia coi suoi giocatori.

Francesco Guidolin con parrucca e occhi da pagliaccio: perché lo faceva

"Con Guidolin non è mai nato un rapporto e quindi c'è stato un silenzio-dissenso tra me e lui – racconta Tonetto, oggi 50enne, al podcast ‘DoppioPasso' – Un carattere difficile e complicato, un grande allenatore dentro il campo, ma con dei bei problemi comunicativi fuori dal campo, dentro lo spogliatoio e con la squadra, ma anche con la stampa non aveva un rapporto un rapporto semplice. Tant'è che tutti anche dentro lo spogliatoio gli riconoscono che ha questa figura un po' pessimistica, un po' triste, e quindi lui in certe in certe riunioni tecniche si presentava con gli occhi da pagliaccio, con la parrucca da pagliaccio, perché voleva sdrammatizzare questa sua figura che aveva".

@doppiopassopodcast

“GUIDOLIN SI VESTIVA DA PAGLIACCIO. UNA VOLTA…” 🤡 – Max Tonetto a DoppioPasso Podcast

♬ suono originale – DoppioPasso Podcast

C'è un episodio in particolare che Tonetto non dimentica: "Un giorno lo troviamo di spalle, con lo schermo per preparare la partita, si gira e in quel momento gli cadono gli occhi, quelli da pagliaccio, e tutti scoppiamo a ridere. Ma poi la sua indole era un po' quella, non è che la cambi".

Una variazione motivazionale puntava invece sul ciclismo, grande passione di Guidolin: "In altri giorni lui invece di farci vedere la partita degli avversari ci faceva vedere il Gran Premio della montagna del Giro d'Italia. Lui è un grande appassionato di ciclismo e quindi lui invece di farci vedere la parte tattica, ci faceva vedere quanta difficoltà c'è nel vincere la maglia al giro. Io in tutto questo mi ci sono trovato male e quindi da gennaio che arrivai al Bologna, me ne andai a ottobre della stagione successiva, praticamente appena iniziato l'altro campionato". Da lì Tonetto sarebbe passato per Lecce, Sampdoria e infine Roma, dove avrebbe vinto due Coppe Italia e una Supercoppa.

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