Marotta rivela: “Lautaro Martinez ce l’ha con Calhanoglu, ma niente croci addosso”

Con chi ce l'aveva Lautaro Martinez dopo la sconfitta dell'Inter contro il Fluminense nel Mondiale per Club? Con Hakan Calhanoglu. È stato il presidente Marotta a fugare ogni dubbio sul destinatario dell'attacco del capitano nerazzurro, che vuole che resti nel suo spogliatoio solo chi è veramente convinto. Calhanoglu, spesso e volentieri accostato al mercato in uscita, a detta del massimo dirigente dell'Inter dovrà decidere nelle prossime settimane cosa fare.
Marotta svela con chi ce l'aveva Lautaro Martinez dopo Fluminense
Insomma, senza troppi giri di parole, Marotta ai microfoni di Sportmediaset non si è mostrato particolarmente sorpreso dallo sfogo del capitano dell'Inter: "L'intervento di Lautaro fatto a caldo è molto emozionante e significativo di quello che è il ruolo del capitano, che deve coordinare la volontà della squadra di dare sempre il massimo. E soprattutto deve perseguire quello che è un valore importante, ovvero il senso di appartenenza. Sono cose che io ho sempre ribadito: un giocatore, quando manifesterà la volontà di andare via, troverà sempre la porta spalancata".

L'Inter e la grana Hakan Calhanoglu
E il presidente nerazzurro, a tal proposito, ha fatto nomi e cognomi, anche per mandare un messaggio al diretto interessato: "Chiaramente questo discorso, tra le righe, lo dico io esplicitamente, è riferito a Calhanoglu. Non dobbiamo mettergli la croce addosso, perché non abbiamo parlato ancora con lui in modo esplicito e lo faremo sicuramente nelle prossime settimane".
Arriverà dunque presto il momento della resa dei conti tra le parti. Calhanoglu dovrà quindi decidere cosa fare, se restare o meno alla corte dell'Inter. A quanto pare è forte la volontà di andare al Galatasaray, secondo gli ultimi rumours: "Se ci sarà da affrontare una discussione che porterà a scegliere due strade diverse, lo faremo. Non ci sono adesso i presupposti. Lui probabilmente si riferiva a questo: ad avere sempre dei compagni pronti a dare il massimo. Questo è l'ABC del calcio, soprattutto perché è uno sport non singolo ma di squadra".