Maldestro tentativo di corruzione al Pallone d’Oro, poi la scusa più assurda: “Colpa di una stagista”

Non è scoppiato il classico scandalo ma poco c'è mancato nel momento in cui Neal Gardner, uno dei giornalisti rappresentante l'Australia chiamati al voto per il neo Pallone d'Oro 2025 ha pubblicato ciò che è apparso un vero e proprio tentativo di corruzione, a favore di Ousmane Dembélé, l'attaccante del PSG per i più degno successore di Rodri. Mentre si chiudevano i voti, a Gardner è arrivata una strana mail da una non meglio identificata agenzia di comunicazione indiana che, una volta smascherata, ha spietato il tutto con una scusa al limite del surreale: "Una iniziativa spontanea inviata da una giovane stagista, una studentessa appassionata di calcio".
Cos'è accaduto durante la votazione per il nuovo Pallone d'Oro: la denuncia di Neal Gardner
Nessuna scorrettezza, tutto si è svolto alla fine in modo più che regolare ma per il prossimo Pallone d'Oro – che verrà consegnato il prossimo 23 settembre – si è andati vicinissimi a mandare tutto all'aria grazie all'iniziativa di una quasi fantomatica agenzia con sede in India che ha contattato uno dei giornalisti chiamati a dare la propria preferenza, che ha poi reso tutto pubblico, alzando un polverone che non avrà conseguenze, anche se l'effetto mediatico è stato rilevante. Gardner ha denunciato il tutto il 12 settembre, quando ha pubblicato sui social uno screenshot di un'e-mail ricevuta da un'agenzia che gli offriva "di promuovere la candidatura di Ousmane Dembélé", in attesa di sapere come quantificare l'eventuale compenso.
"Una campagna di stimolazione": la mail con la richiesta di un preventivo per il compenso
Il contenuto della mail non lascia spazio a dubbi sugli intenti finali: "Stiamo pianificando una campagna per stimolare il dialogo e rafforzare la narrazione sulla candidatura di Ousmane Dembélé al Pallone d'Oro" si legge nella nota. "Nello specifico, vorremmo offrire tre tweet accuratamente elaborati a settimana per un mese, evidenziando le sue prestazioni, il suo impatto e le argomentazioni a sostegno del suo riconoscimento. Data la vostra credibilità e influenza all'interno della comunità calcistica, la vostra partecipazione aggiungerebbe un peso significativo a questa conversazione. A questo punto, vorremmo richiedere un preventivo per questa collaborazione".
L'agenzia che ha "spinto" Ousmane Dembélé verso il Pallone d'Oro: "Potenza di nuova generazione"
Ovviamente, sono scattate indagini e verifiche e si è subito appurato che questa fantomatica azienda – che si chiamerebbe Bangrr International con sede in India e fondata da Ali Husain e che si prefigge di diventare "una potenza di nuova generazione nel marketing, nella pubblicità e nei contenuti, che ridefinisce lo storytelling dei marchi di lusso" – non ha alcun collegamento diretto o indiretto con Ousmane Dembélé che ha subito confermato la sua totale estraneità a quanto accaduto.

L'assurda giustificazione: "Colpa di una stagista, motivata da semplice curiosità"
Ovviamente, di fronte al clamore mediatico suscitato dalla denuncia di Gardner, nel tentativo di spiegare cosa fosse davvero accaduto scacciando lontano i fantasmi di un tentativo di corruzione, ha preso parola il CEO dell'azienda, Ali Husain: "Questa email è stata una iniziativa spontanea inviata da una giovane stagista della nostra agenzia. Studentessa appassionata di calcio, pubblicità e creazione di contenuti digitali, la stagista aveva notato il recente messaggio del signor Gardner che menzionava richieste di collaborazione. Questo l'ha ispirata a condurre una ricerca personale su come influencer e giornalisti strutturano le loro partnership per la promozione del marchio, in particolare nel settore calcistico", ha dichiarato Ali Husain ai media americani. "Il tirocinante ha visto questa come un'opportunità per conoscere un altro segmento del panorama digitale" ha continuato a giustificarsi l'azienda. "Poi ha inviato un messaggio speculativo per chiedere informazioni sulle tariffe standard del settore. Si è trattato di un'iniziativa isolata, motivata da curiosità educativa, non di una direttiva della nostra agenzia o di una campagna commissionata da terzi."