L’ultima trovata di Luis Enrique: comanda i calciatori della Spagna in campo con un walkie-talkie

Il commissario tecnico della Nazionale spagnola Luis Enrique in occasione del raduno della sua squadra in vista degli impegni in Nations League 2022-2023 (in casa contro la Svizzera il 24 settembre e in trasferta contro il Portogallo il 27 settembre) ha sperimentato una nuova singolare trovata per dirigere gli allenamenti dei suoi calciatori a distanza.
In un video postato dagli account social della Spagna infatti viene rivelata la nuova tecnologia che l'allenatore classe 1970 ha voluto sperimentare allo scopo di migliorare le comunicazioni con i giocatori mentre questi sono sul campo d'allenamento: sulla schiena di ognuno di loro è stato infatti applicato una piccola radiotrasmittente dalla quale possono ascoltare le indicazioni rivoltegli dal tecnico, tramite un walkie-talkie, che osserva da una tribunetta posta in alto rispetto al terreno di gioco.

Grazie a questa trovata Luis Enrique, selezionando il canale radio dell'auricolare di un singolo calciatore, può dargli indicazioni ad hoc sui movimenti da fare, la posizione da tenere in campo o anche sul lavoro specifico da compiere durante la sessione di allenamento atletico, senza dover urlare e senza dover stare per forza dentro il campo.

I calciatori invece non devono preoccuparsi in alcun modo del walkie-talkie che hanno sulla propria schiena dato che è lo stesso Luis Enrique ad aprire le comunicazioni nel caso dovesse fornirgli delle indicazioni specifiche (nel video postato sul profilo social della Nazionale spagnola infatti si vede come il commissario tecnico prema un bottone sul suo radiocomando per impartire istruzioni ai vari Gavi, Koke e Morata senza interrompere la partitella d'allenamento).
Il ct della Spagna, che non è nuovo a trovate sorprendenti (come le ultime convocazioni annunciate in sella alla sua bicicletta da corsa), dopo aver spiegato il funzionamento della semplice tecnologia ai suoi calciatori si è anche lasciato andare ad una battuta ironizzando sulla sua voce spesso rauca al termine degli allenamenti e delle partite della sua nazionale: "Spero di non gridare troppo perché non sono abituato a parlare a bassa voce con persone lontane" ha difatti detto ironicamente l'ex allenatore di Roma e Barcellona commentando la sua ultima trovata.