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L’Italia batte la bestia nera Macedonia, con l’Ucraina basta un pari per qualificarsi a Euro 2024

La doppietta di Chiesa e il gol di Raspadori portano l’Italia a un passo dai prossimi Europei. Segnano anche Darmian ed El Shaarawy. La vittoria per 5-2 scaccia i cattivi pensieri per il rigore fallito da Jorginho (sbagliato come quello che costò i Mondiali in Qatar) e una ripresa da brividi per l’uno-due della Macedonia.
A cura di Maurizio De Santis
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L'Italia batte la Macedonia del Nord (5-2) col brivido, aggancia l'Ucraina al secondo posto (13 punti) e vede più vicina la qualificazione a Euro 2024. Alla Nazionale adesso basta un pareggio contro la selezione di Rebrov per prenotare il viaggio in Germania evitando la coda pericolosa dei playoff. Il bilancio degli scontri diretti è favorevole agli Azzurri in virtù del successo per 2-1 a San Siro che, ora più che mai, vale un capitale da mettere in cassaforte. Lunedì sera a Leverkusen, in campo neutro per via della guerra, ci sarà l'atto finale. Si parte con due risultati su tre da sfruttare.

Il gol di Darmian, una doppietta provvidenziale di Chiesa, la rasoiata di Raspadori e la pennellata di El Shaarawy hanno scacciato via (anche) i brutti pensieri oltre che ammazzare la bestia nera macedone. Erano riemersi quando Jorginho ha sbagliato il calcio di rigore optando per quel trucchetto che è costato la qualificazione ai Mondiali in Qatar. Non abboccò Sommer, non ha abboccato il portiere macedone.

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Eppure l'italo-brasiliano era andato certo sul dischetto, aveva preso la palla e mantenuto fede alla parola data alla vigilia, ma ha sbagliato ancora una volta valutazione: perché non scegliere una battuta più efficace e meno rischiosa? Perché non metterlo dentro e basta come la situazione la posta in palio richiedono? Ma lui ha tirato senza un perché.

Erano riemersi confermando che le gare con la Macedonia sembrano stregate: è stata sensazione tangibile quando Atanasov ha messo dentro la doppietta che nella ripresa poteva compromettere tutto.

Dominio azzurro. Bastano queste due parole per descrivere cosa è stata la partita dell'Olimpico. L'Italia gioca il primo tempo col piede pigiato sull'acceleratore, alza subito il ritmo, non dà respiro alla Macedonia, non le permette di prendere misure e ragionare, butta giù la tattica ospite col furore degli inserimenti, dell'intensità che accompagna le verticalizzazioni. Va subito a segno Raspadori, ma è partito in posizione di off-side di pochissimo. Un colpo di testa di Darmian sblocca il risultato poi sale in cattedra Chiesa che, colpito duro sul ginocchio, piazza l'uno-due micidiale alla fine del primo tempo scacciando i cattivi pensieri per il penalty fallito da Jorginho. Risultato di 3-0 ma non è finita, purtroppo.

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Disattenzioni fatale ma ci pensa Jack. Un evidente calo di tensione, errori clamorosi rimettono in partita la Macedonia del Nord. La convinzione di avere ormai in pugno il match e la mente che va alla sfida con l'Ucraina sono un brutto tranello emotivo nel quale gli Azzurri restano invischiati lasciandosi sorprendere per due volte nel giro di pochi minuti da Atanasov. Spalletti cambia qualcosa (Zaniolo, fischiatissimo, prende il posto di Chiesa) ma ci pensa Giacomo ‘Jack' Raspadori a rimettere le cose a posto: gli arriva una palla tagliata, la controlla dal limite e col mancino la incrocia perfettamente. C'è gloria anche per il Faraone, l'Olimpico gli tributa la giusta ovazione.

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