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L’intervista di Kvaratskhelia diventa virale per il motivo sbagliato: non capisce niente

Il georgiano protagonista di un simpatico siparietto con il giornalista che lo intervista dopo Napoli-Samp. Non si accorge che il reporter sta traducendo anche in italiano per il pubblico da casa e sbotta in diretta.
A cura di Maurizio De Santis
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Il siparietto tra Kvara e il giornalista di DAZN.
Il siparietto tra Kvara e il giornalista di DAZN.

Kvaradona. Al primo anno in Serie A e con la maglia del Napoli Khvicha Kvaratskhelia ha stupito e conquistato tutti con a semplicità del suo talento, la naturalezza incredibile che ha accompagnato movenze in campo e prodezze tecniche esibite come fosse ancora alla Dinamo Batumi. Gli è riuscito tutto (o quasi) quello che nessuno si aspettava. E forse è stato questo il segreto del suo successo in Italia: in pochi avrebbero scommesso su di lui, in molti erano pronti al più classico dei commenti che può distruggerti una carriera. Ovvero… un conto è giocare in Georgia, un altro è il campionato italiano.

Kvicha, il cui nome assomiglia a un sibilo di frusta, s'è preso quel che ha meritato: il nomignolo che poteva pesare come un macigno ma sul quale ha scherzato per rendere più ‘napoletano' il cognome difficilmente pronunciabile, lo scudetto, il premio di miglior calciatore in assoluto della stagione, la fascia sinistra del Napoli dove è stato un'ira de dios, la platea della Champions e l'attenzione dei club rimasti abbagliati dai numeri di quel ragazzo che ha la faccia di uno studente e gioca col cuore dentro le scarpe.

Il georgiano chiede al reporter di rivolgersi a lui in inglese.
Il georgiano chiede al reporter di rivolgersi a lui in inglese.

Bene, bravo, bis… la speranza dei tifosi azzurri è di non perderlo o almeno non così in fretta. E da quel che sembra Kvara è destinato a restare ancora un po' tra le fila dei partenopei. Lo ribadisce nell'intervista a DAZN a fine gara. A caldo e col frastuono del pubblico nelle orecchie è facile capiti un equivoco. Qualcosa del genere è successo nel momento in cui il giornalista s'è avvicinato e, nel porgere la domanda, come di consueto, s'è espresso in italiano prima della traduzione in inglese. Impaziente, ha stoppato subito l'interlocutore: "Bro (che sta per brothers, fratello)… english, no italian… no capito", dice Kvaratskhelia che si rasserena quando il reporter gli spiega che ha frainteso.

Kvara si scioglie e racconta tutte le emozioni personali. "Per prima cosa voglio ringraziare i miei compagni. Senza di loro non sarebbe stato possibile – le parole del 77 georgiano -, mi hanno dato fiducia per inserirmi al meglio". Cosa gli resta impresso di quest'avventura incredibile? "Contro l’Udinese ho visto immagini indimenticabili. Ma è stato solo l'inizio. Questa squadra ha tanti leader, da Osimhen a Di Lorenzo". Poi arriva la classica domanda dalle cento pistole: resti a Napoli? Kvicha fa un gesto che manda in visibilio i tifosi: bacia la maglia, fa il segno tre (indicando la vittoria del terzo scudetto) e aggiunge: "Certo, io amo Napoli".

Ok, non si muove. Ma c'è qualcosa che lo costringerà, con ogni probabilità, a saltare la prima parte del ritiro precampionato a giudicare dagli impegni in calendario: oltre al ritiro con la nazionale georgiana per le partite della Nations League (17 giugno contro Cipro, 20 contro la Scozia), Kvaratskhelia è stato pre-convocato dall'Under-21 per l'Europeo di categoria che la Georgia ospiterà per la prima volta nella sua storia. Dovesse parteciparvi, al netto della finale in programma per l'8 luglio e dei giorni di riposo di cui godrebbe, potrebbe non essere presente a Dimaro per il 14 luglio ma aggregarsi al Napoli solo a Castel di Sangro.

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