L’ex meteora di Serie A ora fa il fenomeno in Copa Libertadores: segna una doppietta in due minuti

Si chiama Dorlan Pabòn, classe 1988, di origini colombiane e di professione attaccante. Oggi all'Atletico Nacional dove è tornato protagonista al debutto nella Copa Libertadores 2023 trascinando la propria squadra alla vittoria con una doppietta in soli 2 minuti. E che vanta anche un trascorso in Serie A a cavallo della prima decade del 2000, con la maglia del Parma quando a soli 24 anni provò a sfondare nel calcio che conta, fallendo.
In Colombia, Pabòn ha ritrovato se stesso, la voglia di fare gol e di conquistare le prime pagine del calcio sudamericano. L'ultima, nella partita d'esordio del suo Nacional, dove milita dal 2021, in Copa Libertadores contro il Club Atletico Patronato divisione del massimo campionato argentino, è stata da incorniciare: due reti, decisive, siglate nell'arco di 120 secondi con cui si è preso l'intera scena ribaltando il match in cui i padroni di casa argentini si erano portati immediatamente in vantaggio.
Il ‘crack' è arrivato a cavallo tra il 76′ e il 78′ minuto di gioco, sul risultato di 1-0 per il Patronato, quando sui piedi di Pabòn è arrivata l'occasione d'oro dal dischetto. Calcio di rigore perfetto con un destro imparabile, per il pareggio e pochi istanti più tardi, in sessanta secondi, la gloria per il decisivo 2-1 con un gran tiro dal limite dell'area, di sinistro. Per lui 7° sigillo stagionale (3 tre assist) in sole 12 partite, per il Nacional primo posto in solitario nel Gruppo H.
Un uno-due micidiale, mostrando doti da autentico goleador con entrambi i piedi, Pabòn con il Nacional sta ritornando ai livelli di quando era molto più giovane e all'inizio di carriera, che gli valsero l'onore delle cronache in Italia, in Serie A. Correva l'anno 2011 quando un appena 24enne Pabòn imperversava, anche a quel tempo con la maglia dell'Atletico Nacional, per i campi sudamericani seminando il terrore tra le difese avversarie e laureandosi nella Copa Libertadores di quell'edizione vice capocannoniere con 7 reti in 8 presenze dietro al solo Neymar.

Un bigliettino da visita che gli permise di fare il grane salto e arrivare in Serie A, alla corte del Parma guidato da Donadoni: la società ducale lo prelevò senza indugio pagandolo 4 milioni, ma si rivelò una autentica meteora nel nostro campionato. L'attaccante colombiano scese in campo 12 volte senza mai incidere e trovando effimera gloria solamente in occasione di una gara di Coppa Italia contro il Catania, dove mise a segno il suo unico sigillo italiano.
Troppo poco per continuare e così il Parma nel gennaio 2013 lo spedì in prestito in Spagna, al Betis dove Pabòn si perse definitivamente. Per ritrovarsi, anni più tardi nel suo Atletico Nacional, dove oggi ha riscritto la storia del club, entrando con la sua ultima doppietta, sul podio di sempre dei massimi marcatori della società.