L’ex ct inglese ha un problema con le donne: “Non sono adatte a commentare il calcio maschile”

Parole che hanno l'effetto di una sassata. Le ha pronunciate l'ex calciatore ed allenatore della nazionale inglese, Kevin Keegan oggi 72enne, alimentando lo stereotipo secondo cui una donna professionale e competente, ex calciatrice (e quindi con conoscenza diretta della materia per l'esperienza di gioco), non sia adatta a commentare le partite degli uomini, nello specifico quelle della nazionale dei Tre Leoni di Southgate. "Per me è un problema", ha ammesso durante un evento pubblico provando anche a spiegare le sue motivazioni a corredo di un argomento molto scivoloso, che sembra rimbalzi nel presente dalla preistoria.
Durante una serata a Bristol, davanti a un pubblico di circa 250 persone, è stato molto chiaro quando ha ammesso che non gli "piace ascoltare le opinioni di donne, anche ex calciatrici, sulla selezione maschile" perché il loro modo di stare in campo e interpretare le azioni "non è la stessa cosa". In buona sostanza, pur rispettandone il ruolo, non le ritiene abbastanza attendibili a prescindere per un vizio e un pregiudizio di fondo.

Keegan si riferisce a volti femminili molto noti in Inghilterra quali Jill Scott (ex centrocampista del Manchester City), Karen Carney (ex centrocampista di Birminghan, Arsenal e Chelsea) e Alex Scott (ex difensore dei Gumners) la cui presenza sui rettangoli verdi della Premier League è tutt'altro che desueta oppure fuori luogo. Anzi, si calano perfettamente nell'incarico mostrando autorevolezza nelle riflessioni proposte.

"Tra le conduttrici oppure opinioniste che abbiamo adesso, alcune sono altrettanto brave o addirittura migliori degli uomini dice Keegan, che ammorbidisce un po' il concetto -. Ma quando sento un calciatrice inglese dire qualcosa su Inghilterra-Scozia a Wembley c'è qualcosa che non mi torna".
La domanda sorge spontanea: perché, qual è il problema che ha? "Quando sento dire loro ‘se mi fossi trovato in quella posizione oppure in quella situazione avrei fatto questo oppure reagito in maniera diversa', non penso che sia la stessa cosa. Il motivo? Non credo che le due esperienze di calcio siano sovrapponibili".

Facile facile immaginare quale sia stato il clamore di certe affermazioni, Keegan si è spinto un po' oltre tentando di smussare le asperità delle sue considerazioni. "Mi è capitato anche di giocare contro calciatrici femminili, alcune erano davvero brave e migliori di quanto pensassi. Non mi hanno fatto vedere palla".