L’ex capitano del Celta Vigo accusato di abusi sessuali: molestò la mascotte femminile della squadra
Hugo Mallo rischia una condanna fino a 36 mesi di detenzione per i fatti a lui contestati nel 2019 quando era il capitano del Celta Vigo e molestò la ragazza che indossava la maschera di mascotte della squadra avversaria, mettendole le mani sotto il vestito. Denunciato per abuso sessuale, adesso il tribunale di Barcellona ha deciso di metterlo sotto processo.
L'ex capitano del Celta de Vigo e attuale giocatore dell'Internacional de Porto Alegre, in Brasile, è ufficialmente indagato per presunto abuso sessuale, avvenuto nell'aprile 2019, allo stadio Cornellà-El Prat, pochi istanti prima della partita Espanyol-Celta, valida per la trentaquattresima giornata del Campionato 2018-19. In quell'occasione, il giocatore, durante il classico saluto che prevedeva anche quello alle due mascotte della squadra locale, due pappagalli, uno maschio e uno femmina, avrebbe approfittato dell'occasione per infilare le mani sotto la camicetta della donna "palpandole i seni".
Mallo, in testa alla fila dei giocatori in qualità di capitano, raggiunta la posizione vicina alle due mascotte, e precisamente al parrocchetto femmina all'estremità della fila, avrebbe compiuto il presunto abuso: "Quando Hugo Mallo ha raggiunto gli animali domestici, ha dato la mano al parrocchetto come si fa di solito, ma quando ha raggiunto la signora Ana, che in quel momento interpretava il ruolo del parrocchetto femmina, le ha infilato le mani sotto il costume e le ha toccato i seni". Questo si legge nella denuncia che il giorno successivo la presunta vittima aveva presentato alle autorità: "Secondo la donna, le ha afferrato i seni con le mani e ha cominciato a fare dei movimenti".
La Procura ha chiesto così, a distanza di quasi 4 anni e dopo accurate indagini sul caso, la condanna di Mallo che prevede la pena della reclusione da uno a tre anni o della sanzione pecuniaria da 18 a 24 mesi per chiunque "senza violenza o intimidazione e senza consenso, compie atti che violino la libertà sessuale o l'indennità di altra persona". Mallo, convocato il 10 luglio 2019, aveva accettato di testimoniare per difendere la sua innocenza sostenendo che non aveva commesso alcun reato e che i video non dimostravano nulla. Successivamente il caso era stato archiviato per insussistenza di prove fino al ricorso della donna che lo ha riaperto.
Il tribunale ha riesaminato i filmati sostenendo effettivamente che "anche se sembra che avvenga rapidamente, dura più a lungo del resto dei saluti fatti in precedenza all'animale, quindi ipotizziamo che stia succedendo qualcosa con l'animale. Il giocatore, mentre la mascotte si muove, toglie la mano e si mette dietro alla mascotte maschile e possiamo pensare dalla posizione del giocatore stesso, che potrebbe essere incorso in tali tocchi". Dunque, adesso il processo procederà e il prossimo 11 luglio Mallo e la donna saranno di nuovo chiamati in tribunale.