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L’ex Bayer Leverkusen condannato a 14 anni di carcere: ha ucciso un uomo in un litigio nel traffico

Sezer Ozturk si era dato alla fuga lo scorso settembre, cercando di scappare dalla Turchia in Georgia. “Mi sono solo difeso, mi hanno aggredito, hanno cercato di uccidermi”, ha detto. Un tribunale di Istanbul non gli ha creduto: è tornato a casa prima di uccidere deliberatamente.
A cura di Paolo Fiorenza
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Shock in Turchia per la sentenza con cui un tribunale di Istanbul ha condannato Sezer Ozturk a 14 anni e 7 mesi di prigione dopo che l'ex calciatore è stato riconosciuto colpevole di "omicidio deliberato" e lesioni volontarie. Il 36enne centrocampista, nato in Germania da una famiglia di origini turche, ha giocato nella Super Lig per un decennio vestendo anche la maglia del Fenerbahce, dopo essersi fatto notare da giovane nel Bayer Leverkusen. Ritiratosi nel 2015, Ozturk si è messo in grossi guai nello scorso settembre, quando si è dato alla fuga dopo che le autorità hanno chiesto il suo arresto con l'accusa di aver ucciso un uomo durante un litigio nel traffico a Istanbul.

L'ex trequartista è stato catturato due mesi dopo, mentre era nascosto sul retro di un camion e cercava di lasciare la Turchia per entrare in Georgia. Il calciatore è stato posto in custodia cautelare in attesa del processo, assieme ad un amico che era con lui al momento dell'incidente mortale. I pubblici ministeri avevano chiesto più di 23 anni di carcere per Ozturk, con l'accusa di omicidio e lesioni durante la rissa nella quale erano rimasta ferite anche altre quattro persone.

Una foto recente di Sezer Ozturk
Una foto recente di Sezer Ozturk

Nelle prime udienze Ozturk ha affermato di aver agito per legittima difesa quando ha sparato con la pistola alla vittima. Poi nell'ultima testimonianza resa davanti alla corte ha ricostruito come si sarebbero svolti i fatti, sostenendo che un convoglio di automobilisti aveva bloccato la strada su cui stava viaggiando in macchina con la sua famiglia. "Stavo portando la mia famiglia in ospedale quando ho visto la strada bloccata – ha raccontato Ozturk – Ho chiesto loro di sgombrare la strada, ma mi hanno insultato e aggredito". Il calciatore turco ha poi affermato di aver tirato fuori la pistola per proteggere se stesso e la sua famiglia quando gli assalitori hanno iniziato a picchiarlo. Una ricostruzione contestata dall'accusa, secondo cui le cose sarebbero andate diversamente.

Dopo la prima lite solo verbale, Ozturk ha infatti prima portato a casa la sua famiglia e poi è tornato sul posto per affrontare i presenti con la pistola. Quando la vittima lo ha visto correre verso di lui, ha iniziato a scappare ma il calciatore gli ha sparato sei colpi alla schiena, freddandolo. "Mi sono solo difeso, mi hanno aggredito, hanno cercato di uccidermi. La decisione che prendete oggi influenzerà non solo la mia vita, ma anche quella di mia moglie e dei miei figli", ha detto nella sua autodifesa Ozturk, ma il tribunale ha deciso di condannarlo, dando credito all'accusa. L'uomo che era con lui e gli faceva da autista è stato a sua volta condannato a 6 anni e 9 mesi di carcere per averlo "aiutato deliberatamente a uccidere". Non è la prima volta che Ozturk rimane coinvolto in un episodio di cronaca violenta: nel 2014 era finito in una rissa, venendo accoltellato mentre cercava di fermare un'aggressione ai suoi amici. Una vita condotta sempre sul filo del pericolo: oggi gli ha presentato il conto.

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