Lecce e Fiorentina si dividono la posta: la sblocca Ceesay, Kouamé fissa il pari
Il monday night che ha chiuso la decima giornata di Serie A si è chiuso con il risultato di parità. 1-1 tra Lecce e Fiorentina, che si sono divise anche i tempi: meglio i salentini nella prima frazione, meglio gli ospiti nella ripresa. Giallorossi in vantaggio con Ceesay, con i viola che hanno trovato il pareggio con Kouamé. Una sfida gradevole, giocata su buoni ritmi da due squadre che fanno un piccolo passo avanti nella metà destra della classifica.
La partita tra il Lecce e la Fiorentina è stata pimpante sin dall'inizio, con il primo colpo di scena rappresentato dall'infortunio lampo di Jovic. Problema muscolare per il serbo, sostituito da Cabral e piani di Italiano modificati. Ritmi molto alti con occasioni da una parte e dall'altra, fino a quando gli ospiti non hanno sbloccato il risultato: papera di Falcone e rete proprio del subentrato Cabral. Una gioia durata molto poco, con la segnalazione di fuorigioco di Bonaventura che ha vanificato tutto.
Dallo scampato pericolo, all'urlo di gioia. Il Via del Mare è esploso pochi minuti dopo quando un numero di Gonzalez (ruleta e poi assist) ha messo Ceesay in condizione di battere a rete per l'1-0 per i salentini. Un colpo pesante per la Fiorentina che ha approfittato dell'intervallo per riorganizzare le idee. Missione compiuta visto che al 48′ Kouamé ha firmato il gol del pareggio, riportando serenità in casa viola. E infatti nella ripresa i ragazzi di Italiano hanno alzato il ritmo attaccando con maggiore convinzione rispetto ai padroni di casa. Per questo è salito in cattedra Falcone, bravo a dire di no ai tentativi di Martinez Quarta e Nico Gonzalez. Da segnalare in pieno recupero il doppio giallo a Gallo tra le fila del Lecce: sarà squalificato.
Un punto importante per la squadra di Vincenzo Italiano, che dopo due sconfitte fa muovere la classifica agganciando Salernitana e Monza. Un piccolo passo anche per il Lecce che porta a tre le lunghezze sulla zona retrocessione. Entrambe le squadre dunque devono guardare il bicchiere mezzo pieno
