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Le mani di Vicario sull’Europa League del Tottenham: “Molti pensavano che avremmo fallito ancora”

Il Tottenham ha vinto l’Europa League. Determinante è stato Guglielmo Vicario, uno dei portieri della Nazionale, che nel finale di partita con una parata ha conservato l’1-0.
A cura di Alessio Morra
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Il Tottenham ha spezzato l'incantesimo. A Bilbao battendo 1-0 il Manchester United ha vinto l'Europa League, primo trofeo dopo diciassette anni e secondo negli ultimi trentaquattro, a fronte di una sfilza di piazzamenti e di finali perse. Le mani sulla coppa le ha messe letteralmente Guglielmo Vicario che con un paio di interventi decisivi ha regalato l'agognato trofeo agli Spurs.

 Vicario decisivo nella finale di Europa League

L'Italia per un lungo periodo, in passato, ha dominato in Europa, e la Coppa Uefa, genitrice dell'Europa League, è stato terreno di caccia prediletto. Lo scorso anno l'Atalanta ha abbattuto il tabù, prima squadra italiana a vincere dopo venticinque anni. In porta c'era Carnesecchi. Stavolta a vincere è stata una squadra londinese, ma il fil rouge è un portiere italiano: Vicario, che ha dato un grande contributo, con un paio di interventi importanti, l'ultimo, quello decisivo, nei minuti di recupero.

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Dall'Empoli al trionfo in Europa League

Un trofeo meritato per gli Spurs e meritatissimo da Vicario, che a 28 anni vince il primo trofeo dopo una lunga gavetta e una serie di annate splendide. Venezia (in C), Cagliari (da riserva) e Empoli nel suo passato. Affidabile, vice di Donnarumma in Nazionale, il portiere friulano l'anno prossimo giocherà la Champions League e disputerà pure a Udine (dunque in casa) la Supercoppa Europea (contro Inter o PSG).

"Una notte magica e storica per il Tottenham"

Dopo la partita ha detto: "Questa è una notte magica e storica per il Tottenham. Quando ho scelto questa squadra due anni fa molti pensavano che avremmo fallito ancora, invece abbiamo fatto la storia. Abbiamo sofferto tantissimo. È stata una gara dura e un cammino durissimo. Questa è la gioia del calcio. Quando si riesce a fare felici tante persone. Ce l'abbiamo fatta".

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I compagni di squadra lo hanno celebrato subito dopo quella paratona al 97′ ed esaltato dopo la partita. Le parole di Udogie, compagno anche di Nazionale, bastano per far capire quanto pesa nello spogliatoio il numero uno italiano: "Lui è un fenomeno, non dico altro".

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