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Le condizioni allucinanti della “partita più fredda della storia”: a -25° è calcio estremo

Fa discutere la gara giocata tra Stati Uniti e Honduras in Minnesota in condizioni estreme con un freddo glaciale e temperature che hanno raggiunto i -25° C. I caraibici accusano gli statunitensi e oltreoceano è la partita stata già ribattezzata come la “più fredda della storia del calcio”
A cura di Michele Mazzeo
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Continua a far discutere la gara di qualificazione a Mondiali di Qatar 2022 tra Stati Uniti e Honduras giocata nella notte italiana tra mercoledì e giovedì in condizioni climatiche a dir poco estreme. Durante il match andato in scena a Saint Paul, in Minnesota, la temperatura ha raggiunto l'incredibile picco di -25° C tanto che oltreoceano è già stata ribattezzata come "la partita più fredda della storia del calcio".

Un freddo polare che ha mietuto anche due "vittime" tra i calciatori scesi sul terreno di gioco autorizzati a giocare con scalda collo e/o passamontagna. A farne le spese due giocatori della formazione caraibica, di certo non abituata alle temperature dell'inverno del Minnesota, con il portiere Luis Lopez e l'attaccante Romell Quioto costretti a lasciare il campo alla fine del primo tempo per poter essere curati avendo chiari sintomi di ipotermia.

Una partita che, ha causa del freddo polare, è stata piena zeppa di scene surreali a partire dal calcio d'inizio con l'arbitro costretto a richiamare l'estremo difensore statunitense sceso in campo con uno scaldamani. In campo ma anche sulle tribune dove alcuni giornalisti locali hanno tirato fuori l'equipaggiamento da sci per ripararsi dalle folate di vento gelido.

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Condizioni proibitive dunque spiegate perfettamente l'esperimento fatto durante l'intervallo del match (quando la temperatura aveva già superato abbondantemente i – 20° C)  dagli inviati a bordo campo dell'emittente messicana TUDN: i due hanno bagnato una t-shirt bianca mettendola poi ad asciugare, soltanto qualche minuto più tardi l'hanno ripresa trovandola completamente ghiacciata.

Consci di cosa avrebbero dovuto affrontare nella gelida serata di Saint Paul, la Federcalcio americana aveva predisposto un equipaggiamento speciale per consentire di giocare nonostante le temperature glaciali. C'erano le panchine di entrambe le formazioni riscaldate, copricapi termici (offerti anche agli avversari) e altro abbigliamento ad hoc per combattere il freddo, mentre per il pubblico sono stati disposti all'interno dello stadio dispositivi di riscaldamento a batteria, 20.000 scaldamani gratuiti e cibi e bevande calde gratuite.

Condizioni climatiche che hanno portato la formazione honduregna (uscita sconfitta dal campo per 3-0) a polemizzare al termine dell'incontro: "Giocare a calcio non è possibile in queste condizioni. Negli spogliatoi, ai miei giocatori vengono somministrati liquidi per via endovenosa e molti di loro stanno soffrendo" è stato infatti il secco commento di fine gara del commissario tecnico dell'Honduras Hernan Dario Gomez avallando di fatto le accuse perpetrate da alcuni suoi calciatori già prima dell'inizio del match nei confronti degli Stati Uniti rei, a loro dire, di aver organizzato volutamente l'incontro in un posto con temperature artiche per trarne vantaggio.

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Accuse rispedite al mittente da parte del ct statunitense Berhalter che aveva una visione totalmente diversa di ciò che è accaduto in campo in Minnesota rispetto al collega dell'Honduras: "Abbiamo fornito all'Honduras, al suo staff e agli arbitri tutta l'attrezzatura necessaria per ripararsi dal freddo. L'ondata di freddo è arrivata all'improvviso ed è qualcosa che non possiamo controllare, ma tutto ciò che possiamo fare una volta che ciò accade è cercare di mitigare il rischio indossando abbigliamento per coprirsi e  andare in campo e giocare".

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