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La UEFA pronta a cambiare il regolamento della Champions: la possibile novità sulle multiproprietà

Il presidente della UEFA Aleksander Ceferin ha aperto alla possibilità dei club appartenenti allo stesso proprietario di giocare in Champions contemporaneamente.
A cura di Ada Cotugno
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Il tema delle multiproprietà è arrivato anche in Champions League. Aleksander Ceferin ha confermato che la UEFA potrebbe rivedere il regolamento della massima competizione europea aprendo a nuove possibilità per diversi club.

In una lunghissima intervista rilasciata al canale YouTube di Gary Neville, The Overlap, il numero uno della UEFA ha accennato alla possibilità dei club appartenenti allo stesso proprietario di giocare contemporaneamente la Champions League.

Al momento le regole della competizione non consentono questo scenario, ma tutto potrebbe essere presto ribaltato. La necessità di rivedere il regolamento nasce dal forte interesse di alcuni proprietari di club di acquisire nuove squadre, come nel caso del Manchester United.

La proprietà del club inglese è infatti in trattativa per la cessione e le offerte più importanti al momento sono arrivate dal gruppo Ineos di Sir Jim Ratcliffe, già proprietario del Nizza, e dallo sceicco Jassim bin Hamad al-Thani che è a capo del PSG.

"Non stiamo pensando solo al Manchester United. Abbiamo avuto cinque o sei proprietari di club che vogliono comprare un altro club. Bisogna vedere cosa fare" ha chiarito Ceferin in merito alla questione che sta assumendo sempre più importanza.

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Il regolamento attuale frena diversi investitori dal puntare su una nuova squadra, ma un cambio del regolamento sulle multiproprietà potrebbe aprire a nuovi scenari futuri: "Non dovremmo limitarci a dire di no agli investimenti per le multiproprietà, ma dobbiamo vedere che tipo di regole abbiamo stabilito".

Anche sul tema della correttezza della competizione Ceferin ha le idee molto chiare. Il dubbio principale è proprio il conflitto di interessi che potrebbe nascere qualora in Champions dovessero incontrarsi due squadre appartenenti allo stesso proprietario. Il rischio principale è quello di "pilotare" la partita.

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In realtà secondo il presidente della UEFA questa situazione potrebbe non accadere: "Pensi che sia così facile fare così, dire a un allenatore di perdere la partita perché l'altro vuole vincere?".

Bisognerà però ragionare a lungo su come garantire l'integrità della competizione, soprattuto in un torneo come la Champions League che è fonte di grandi guadagni per i club che vi partecipano.

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