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Caso scommesse nel calcio

La squalifica di Fagioli sta per finire: “Nicolò in Nazionale come Rossi esempio per tutti”

Lo psicoterapeuta che ha seguito il percorso di riabilitazione dalla ludopatia ha parlato del momento che sta vivendo il calciatore: “Nicolò non si fa illusioni ma l’accostamento con Pablito è solo evocativo, lui non ha commesso illecito sportivo”.
A cura di Maurizio De Santis
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Ci sono due date segnate sul calendario di Nicolò Fagioli: il 19 maggio scade il periodo di squalifica comminatogli dopo il patteggiamento per aver scommesso su piattaforme illegali; il 26 dello stesso mese potrebbe essere inserito di nuovo nella lista dei convocati per l'ultima giornata di campionato.

È la fine di un ciclo di espiazione (condannato a 12 mesi, 5 sono stati commutati in sanzioni alternative tra cui un percorso terapeutico di riabilitazione) ma il lavoro su se stesso continuerà: "Bisogna vedere se manterrà l'impegno, se riuscirà a non cadere ancora in tentazione", dice nell'intervista a Tuttosport, Paolo Jarre, il luminare che si occupa della ludopatia del centrocampista bianconero.

Ripartire senza più ombre sulla coscienza e con animo abbastanza forte da non lasciarsi più fuorviare dal brivido delle puntate, fino a restare risucchiato in una spirale di dipendenza (scandita dal più classico ‘mi rifaccio alla prossima') e il rischio d'incappare in brutti giri di persone che sono dietro determinati circuiti. "Da intrattenimento diventa trattenimento e poi dipendenza, come è accaduto a Nicolò – ha aggiunto lo specialista -. Il paradosso è che gli scommettitori pensano di poter recuperare con lo stesso strumento con cui hanno perso. Ma la verità è che più giocano e più perdono".

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Come Paolo Rossi. L'accostamento evocativo viene suggerito dallo psicologo che racconta quanto il calcio abbia avuto (e abbia) un ruolo determinante nella vita di Fagioli, in particolare quella di questi ultimi mesi trascorsi per uscire dal tunnel del vizio e delle debolezze in cui era finito.

"Nicolò non si fa illusioni ma una delle fantasie che ha è andare agli Europei con la Nazionale. Abbiamo ricordato insieme il caso di Paolo Rossi che, dopo uno stop di 2 anni per il Calcioscommesse, rientrò a fine maggio proprio come Fagioli e Bearzot lo portò al Mondiale. Ma si tratta solo di un esempio evocativo perché Fagioli non è stato squalificato per illecito sportivo e non ha mai scommesso sulla propria squadra".

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Un sogno e una mano tesa, il dottor Jarre descrive un'eventualità del genere come un gesto molto forte, che avrebbe un valore altrettanto rilevante. "Se Spalletti lo chiamasse darebbe un messaggio educativo molto forte: ovvero, la presa di coscienza di avere un problema e curarlo sinceramente può portare a risultati anche nella propria professione".

Manca poco, un mese perché finalmente Fagioli esca a riveder le stelle. Ma porta dietro con sé una consapevolezza che è anche cruccio. "Ha aperto una strada in Italia, ma non ha tanto digerito la squalifica perché non ha commesso un illecito. E c'è una contraddizione di fondo nel suo caso: se un calciatore si rovina scommettendo su altri sport e diventa ricattabile alla Federcalcio non interessa, l’importante che non scommetta sul calcio".

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