La Spal ripartirà dall’Eccellenza dopo il fallimento: non potrà usare il suo storico marchio

La Spal sparisce dalla mappa del calcio italiano: la società di Joe Tacopina è ufficialmente fallita dopo il verdetto del giudice civile Anna Ghedini che ha dichiarato l'apertura della liquidazione giudiziale. Tutto da rifare per la squadra che gi nel mese di giugno aveva annunciato l'epilogo doloroso della sua storia con la mancata iscrizione alla Serie C.
Due mesi più tardi è arrivata anche la sentenza del tribunale che ha nominato come curatore il commercialista Aristide Pincelli. In questo tempo la proprietà ha cercato diverse soluzioni per salvare il salvabile, ma non è stato possibile dare continuità al progetto sportivo che ora dovrà ripartire dal'Eccellenza, rinunciando anche al suo storico marchio.

La Spal è ufficialmente fallita
Da oggi in poi sarà soltanto la Ars et Labor di Ferrara, la nuova denominazione dell'ormai vecchia Spal che ripartendo dall'Eccellenza dovrà rinunciare proprio a tutto. L'ultima partita giocata è quella contro il Milan Futuro, spedito in Serie D dopo la sconfitta ai playout della Serie C, ma nonostante la salvezza il club non ha avuto i requisiti per procedere con l'iscrizione al campionato. Ripartirà quindi lontano dai professionisti e non potrà usare né il vecchio marchio (che verrà messo all'asta) né il nome, perdendo così tutto il suo retaggio.
Ora ci sono diverse tappe che attendono ormai la vecchia Spal Srl di proprietà di Joe Tacopina e Marcello Follano: il curatore nominato dal tribunale avrà tre giorni di tempo per depositare bilanci, libri contabili ed elenco dei creditori, compresi i giocatori e i dipendenti che hanno un milione di euro di stipendi non pagati negli ultimi mesi. Il debito complessivo però è altissimo e toccherebbe quota 10 milioni di euro per i debiti contratti tra il 2022 e il 2024 che hanno condannato la società alla triste fine.