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La Serie A ai tempi del Coronavirus: il diario dell’emergenza e delle contraddizioni

Diario della gestione dell’emergenza. Dai primi rinvii delle gare dilettantistiche in Lombardia alle decisioni che hanno riguardato la Serie A. Il “caso” Juve-Inter è la punta che rivela una gestione dell’emergenza in cui i soggetti coinvolti hanno spesso guardato all’orizzonte ristretto, al breve periodo più che al quadro d’insieme.
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Rinvii di partite, decisioni prese e poi modificate in corsa, un calendario di Serie A sempre più folle, le squadre sempre più scontente. Il diario del calcio italiano ai tempi del coronavirus è un cahier de doléances, un elenco di decisioni che raccontano una certa mancanza di visione d'insieme da parte delle istituzioni calcistiche. Al centro, il "caso" Juve-Inter.

Le prime partite sospese

21 febbraio – L'emergenza coronavirus, esplosa dopo il primo caso accertato, quello di un manager tornato dalla Cina i primi di febbraio, ferma il calcio in Lombardia dove si sono registrati i primi casi di infezione. Il comitato regionale della Lega Dilettanti cancella 42 partite sulle 502 in programma nel weekend nelle categorie dagli juniores femminili all’Ecccellenza, concentrate nei comuni del lodigiano, a Milano e Pavia. Altri club, scrive il comitato, “possono richiedere il rinvio della gara inviando entro le ore 12 di sabato 22 febbraio richiesta tramite mail o fax".

La situazione si evolve, l'emergenza è palese. In Serie C, la Prefettura decide il rinvio a data da destinarsi Piacenza-Sambenedettese. A scopo precauzionale, il Piacenza sospende gli allenamenti del settore giovanile. Molti ragazzi delle varie squadre arrivano dalle zone di Casiglione d'Adda e Codogno dove è stato riscontrato il primo caso di coronavirus. Mentre si aggravano le condizioni del "paziente 1", il contagio si allarga a sua moglie, a un suo amico, al suo medico di base.

La Figc, dopo un confronto con le autorità competenti, fa sapere che non ci sono elementi per rinviare Inter-Sampdoria di domenica 23 febbraio alle 20,45, ma si dice pronta a intervenire se le condizioni di sicurezza dovessero cambiare. E cambieranno, gettando il Paese e il calcio in un'emergenza che fa navigare a vista.

Si ferma la Serie A

22 febbraio – Aumentano i contagi in Italia: sono 25, 23 in Lombardia e due in Veneto. Si contano le prime due vittime, dieci comuni nel lodigiano sono isolati, 250 persone sono messe in quarantena. Salgono a 95 i match non disputati nei campionati dilettantistici lombardi. Saltano anche Cremonese-Brescia del campionato primavera e Ascoli-Cremonese, primo incontro di Serie B non disputato per l'emergenza sanitaria. La decisione del Gruppo Operativo Sicurezza arriva a poche ore dalla partita, con le squadre già allo stadio. Il patron dell'Ascoli Massimo Pulcinelli non ci sta: “E’ ufficiale rinviata. Paese assurdo. Ridicolo! Gestito da irresponsabili” scrive su Instagram.

Il governo vara un decreto ad hoc per affrontare il Coronavirus che concede la possibilità al ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, di sospendere tutte le attività sportive. "C'è la determinazione – ha spiegato il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa – a sospendere tutte le manifestazioni sportive che sono programmate per domani nell'area del Veneto e della Lombardia". Compresa Inter-Sampdoria, che dunque non si giocherà.

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23 febbraio – Vengono rinviate quattro partite di Serie A: Atalanta-Sassuolo, Verona-Cagliari, Inter-Sampdoria, Torino-Parma. E quattro di Lega Pro: Arzignano Valchiampo-Padova, FeralpiSalò-Carpi, Giana Erminio-Como, Lecco Pro-Patria. Cancellate anche altre cinque gare di Lega Pro previste nel turno infrasettimanle del 26 febbraio: Albinoleffe-Monza, Como-Alessandria, Pergolettese-Carrarese, Pro Patria-Olbia, L.R. Vicenza-Piacenza.

Il presidente della FIGC, Gravina, istituisce una task force e annulla lo stage della Nazionale Under 19. La Federazione convoca anche un consiglio d’urgenza per fare il punto della situazione e individuare le date dei recuperi. Uno dei nodi principali è Juve-Inter del primo marzo. Cresce l’ipotesi di giocare un paio di turni a porte chiuse (o in campo neutro).

Juve e Milan chiudono i musei dei club. La regione Friuli Venezia-Giulia blocca le manifestazioni sportive: coinvolta anche Udinese-Fiorentina del 26 febbraio.

Monta il "caso" Juventus-Inter

24 febbraio – il titolo della Juve perde in Borsa l'11%. La FIGC chiede l’autorizzazione di poter giocare le partite del week-end, compresa Juve-Inter, a porte chiuse.

La Lega Calcio invia al Governo una richiesta formale in tal senso, a causa del calendario saturo condizionato anche dagli Europei 2020. Giocare a porte chiuse, dice il presidente bianconero Andrea Agnelli, “sarebbe una soluzione che salverebbe anche un calendario intasato, in una situazione estremamente complicata: ma la salute dei cittadini viene prima di tutto”.

Il ministro Spadafora conferma, si gioca a porte chiuse nelle sei regioni interessate dall'emergenza: Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia-Giulia, Emilia-Romagna e Liguria. Si disputa senza pubblico Inter-Ludogorets di Europa League: le immagini dei bulgari che scendono dal pullman con le mascherine fanno il giro del mondo.

La Lega Calcio rinvia tutta la sesta giornata del campionato primavera che sarà recuperata sabato 11 aprile 2020.

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25 febbraio – Monta il caso Juventus-Inter. Emerge una clausola del regolamento interno che non prevede il rimborso dei biglietti in caso di gara giocata a porte chiuse. Si attiva anche l'Antitrust. Sarri, prima di Lione-Juve, si rivela contrario a disputare l'incontro senza pubblico se non saranno prese decisioni simili per tutti gli altri incontri. "Credo che se sarà porte chiuse, dovrebbe valere per tutta la Serie A. Perché anche in altri stadi sicuramente andranno spettatori che per tutta la settimana lavorano in Lombardia, Piemonte e nelle altre regioni italiane" dice.

Si ventilano due ipotesi: spostarla a lunedì 2 marzo, o trasmetterla in chiaro in tv, che però sarebbe una violazione della legge Melandri sui diritti tv e richiederebbe un apposito decreto governativo. Ipotesi su cui non ci si spende, invece, per le altre partite di A disputate senza pubblico.

Juve-Inter: porte chiuse o rinvio, è braccio di ferro

26 febbraio – Si decidono le date dei recuperi delle partite di A rinviate nel turno precedente. Verona-Cagliari si giocherà mercoledì 11 marzo alle ore 15, Torino-Parma lo stesso giorno alle ore 18.30. I granata dovranno anticipare al 7 la sfida contro l'Udinese. Più complicato il caso di Atalanta-Sassuolo e Inter Sampdoria.

Visto il decreto governativo che sospende le attività sportive nelle regioni interessate fino al 2 marzo,la Lega Serie B annuncia che quattro partite della 26.a giornata si giocheranno senza pubblico: Cittadella-Cremonese, Chievo-Livorno, Venezia-Cosenza ed Entella-Crotone.

27 febbraio – Positivi al coronavirus un giornalista di Valencia che era stato a Milano in trasferta per l'ottavo di Champions contro l'Atalanta e un calciatore della Pianese, squadra di Lega Pro che una settimana prima aveva affrontato la Juventus Under 23.

L'attenzione è tutta su Juve-Inter. Le istituzioni spingono affinché il pubblico possa essere presente, nonostante la direttiva opposta contenuta nel decreto governativo del 25 febbraio. Il presidente della Regione Piemonte si riunisce con i prefetti, i sindaci e i presidenti delle province. Il verdetto è chiaro: Juve-Inter si gioca domenica 1 marzo alle 21 a porte chiuse. Prevista la disputa senza pubblico anche di Udinese-Fiorentina, Milan-Genoa, Parma-SPAL, Sassuolo-Brescia.  "Situazione surreale, ma sono d'accordo con Agnelli: la tutela dei cittadini va salvaguardata" dice Marotta. Sta per cambiare tutto, ancora una volta.

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Serie A, c'è chi gioca e chi no

28 febbraio – La Pianese annuncia che altri due giocatori e un collaboratore sono contagiati. “L’emergenza esiste, ma è una disciplina con un calendario pressante con cui non si può scendere a compromessi. Rinviare le partite porterebbe a minarne la regolaritàdice il presidente del CONI, Malagò. Intanto, l'Unione Nazionale Consumatori diffida la Juve per la clausola sul mancato rimborso dei biglietti in caso di partite giocate a porte chiuse

29 febbraio – Le quattro gare di A che si sarebbero dovute giocare senza pubblico vengono rinviate al prossimo 13 maggio. “La Finale di Coppa Italia sarà conseguentemente programmata per il giorno mercoledì 20 maggio 2020”, precisa una nota della Lega. “Meglio il rinvio piuttosto che giocare negli stadi vuoti”, dice il ministro Spadafora. Anche se negli stadi delle regioni interessate, le partite di Serie B e C si giocano senza rinvii.

"E' sbagliato, sarebbe stato meglio rinviare tutte le gare” dice il tecnico della Roma, Fonseca. E non è il solo a pensarla così. Su Twitter su Twitter spunta l'hashtag #FermiamoStaPagliacciata utilizzato da moltissimi tifosi interisti. La regolarità del campionato è seriamente minacciata dai continui rinvii. Trovare una data per giocare Inter-Sampdoria è quasi impossibile. Dal 3 al 27 maggio l'Inter potrebbe disputare 8 partite: 5 sicure (con Fiorentina, Genoa, Juventus, Napoli e Atalanta), e 3 potenziali (semifinale di ritorno e finale di Europa League, finale di Coppa Italia).

Dopo un vertice istituzionale, si decide che Juventus-Milan, semifinale di ritorno di Coppa Italia, si giocherà regolarmente mercoledì 4 marzo alle 20.45 a Torino. Allo stadio potranno entrare solo i residenti della Regione Piemonte.

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Marotta lancia l'allarme: "Il campionato è falsato"

1 marzo – L'ad dell'Inter, Marotta, lancia l'allarme. “Se dovessero saltare altre partite, il campionato rischia di non concludersi. Il torneo è falsato. È alterato nei suoi equilibri”.

I tifosi nella notte nella notte espongono uno striscione polemico: "Calciopoli, ci risiamo?". Il ministro Spadafora prova a spegnere le polemiche, sottolinea che la decisione è stata presa dalla Lega Calcio per evitare lo spettacolo degli stadi vuoti e chiede di fare il possibile per equilibrare il calendario.

Il divieto di manifestazioni sportive, salvo disputarle a porte chiuse, scadrà l'8 marzo. Ci sono altre quattro partite a rischio nel prossimo turno di Serie A: Atalanta-Lazio, Verona-Napoli, Bologna-Juventus e Inter-Sassuolo. Le ipotesi sul tavolo sono tre: giocarle a porte chiuse, rinviarle complicando non poco il calendario, spostarle a lunedì quando si dovrebbe poter tornare negli stadi, anche se è difficile capire come l'emergenza possa dichiararsi conclusa dalla sera alla mattina. Ma l'Atalanta, che il martedì affronterà il Valencia in Champions, e l'Inter che il giovedì giocherà contro il Getafe l'andata degli ottavi di Europa League, sono contrari.

Viene convocato un Consiglio di Lega straordinario che però non decide niente sulle date definitive dei recuperi e sulla gestione delle prossime giornate di campionato. Mercoledì si terrà un’assemblea straordinaria per cercare una soluzione.

Le ultime novità

2 marzo – Rinviata al 13 maggio anche Sampdoria-Verona, inizialmente prevista a porte chiuse. Dure le reazioni di Liverani, tecnico del Lecce, e del direttore generale della Fiorentina, Joe Barone. “Sono state fatte delle scelte senza il rispetto delle parti coinvolte, club, giocatori e tifosi", dice. "Non si doveva giocare e oggi attendiamo di avere ancora delle risposte”. Risposte che forse arriveranno solo nell'assemblea di mercoledì. Prende quota la possibilità di completare la 26ª giornata nel prossimo weekend, con Juve-Inter il 9 marzo, e slittare i successivi turni di una settimana. Marotta, però, scrive a Calcio Totale su Raisport e si dice contrario alla proposta. Le contraddizioni aumentano. La Regione Piemonte chiude le scuole per un'altra settimana, ma Juve-Milan di Coppa Italia si giocherà a porte aperte anche se non potranno comunque accedere i residenti di Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e dalle province di Pesaro e Urbino e Savona. Sbotta il presidente dell'Inter, Zhang, che attacca Dal Pino: "E' il più grande pagliaccio mai visto". Le ultime parole di una vicenda surreale.

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