La seconda giovinezza di Sergio Pellissier: “A 43 anni ho ancora tanta voglia di far gol”

Saltare la staccionata gli fa un baffo. A 43 anni Sergio Pellissier, ex attaccante del Chievo Verona, torna in campo. Lo fa indossando la maglia della Clivense, la società con la quale è ripartito dalla Terza categoria dopo il fallimento nell'estate scorsa del club gialloblù. Nel girone B veneto è in vetta alla classifica, una piccola soddisfazione dopo la grande amarezza provata dinanzi alla scomparsa di quel progetto di cui era stato uno dei protagonisti di rilievo.
Il calcio è sempre stata una passione, è il motore che ha spinto l'uomo e il calciatore dalla provincia del pallone fino al palcoscenico della Nazionale (1 gol nell'unica presenza con l'Irlanda del Nord nel 2009) e delle competizioni continentali. Con la maglia dei veneti ha scritto le pagine più belle della favola nata in una frazione della città scaligera: dalla C fino alla Coppa Uefa e ai preliminari di Champions.
Adesso Pellissier calza di nuovo ufficialmente le scarpette: il 13 aprile spegnerà le candeline, il giorno dopo sarà lì davanti, al suo posto. È stato di parola e la manterrà: "Avevo promesso di fare una presenza in questa squadra e lo farò", dice ai microfoni di Sky Sport. Torino (gli esordi), Spal e Varese le maglie indossate nel lungo percorso sul prato verde ma è con quella del Chievo che farà la storia: 517 presenze e 139 gol complessivi, c'è tutta una vita nella fredda logica dei numeri.

L'ultimo gol in Serie A risale a gennaio 2019 mentre l'ultima partita disputata nel massimo torneo italiano fu a maggio dello stesso anno contro il Frosinone. Sono trascorsi 3 anni da allora, come sta Pellissier? "Spero di non fare brutta figura – ammette sorridendo -, in queste settimane mi sono allenato molto. Il problema non è tanto correre ma non riuscire più a farlo come prima. Lo scatto era una delle mie qualità adesso dovrò gestirmi diversamente".
Dove si collocherà in campo? Facile, facile intuirlo… "Sono nato attaccante e morirò tale – chiosa Pellissier – Mi piace tirare, fare gol ed esultare. Non so se ci riuscirò, ma almeno ci provo". Ultima domanda dalle cento pistole sul progetto Clivense che lo vede in prima fila, il modello che segue è molto semplice: "In tutti i campionati più importanti d'Europa le squadre hanno giocatori del proprio vivaio, non li vanno a prendere altrove". Sante parole.