Video hard su WhatsApp, portiere sospeso dalla Reggiana. Lui denuncia: “Intimità violata”

Sospeso per una settimana a causa di un video girato di nascosto mentre era appartato con la fidanzata in un locale. È il provvedimento disciplinare emesso dalla Reggiana nei confronti del secondo portiere, Matteo Voltolini (23 anni), "in attesa di comprendere l’accadimento dei fatti del post partita di domenica 17 novembre". Cosa è successo? Il giocatore ha dato mandato al proprio avvocato di denunciare chi ha girato, pubblicato e diffuso in Rete – attraverso la condivisione sui social network – una clip di 15 secondi nella quale sono ripresi lui e la fidanzata in atteggiamenti intimi.
Nulla di illegale o di sconveniente da parte dei due ma l'episodio nel bagno di una discoteca è divenuto di dominio pubblico attraverso il tam tam del pettegolezzo lanciato su WhatsApp e rappresenta una palese violazione della privacy contro la quale il giocatore ha deciso di sporgere denuncia per individuare e portare in tribunale il responsabile o i responsabili della registrazione.
L'intimità violata di Voltolini e la fidanzata
Il video della discordia, che ha violato l'intimità del portiere della Reggiana e della fidanzata, è breve e – secondo la ricostruzione dei fatti – sembra essere stato girato nel bagno accanto a quello dove era la coppia. Approfittando di una feritoia sulla sommità del pannello divisorio, la persona in questione avrebbe ripreso Voltolini e la ragazza che si erano appartati in un momento della serata. Ignari di essere filmati, i due sono rimasti sconvolti quando in Rete è circolata la versione del filmato.
La denuncia del portiere, quale pena rischia l'autore del video
Matteo Voltolini ha scelto di tutelare se stesso e la propria fidanzata in tribunale. È deciso ad andare fino in fondo per quanto accaduto e proverà a far valere le proprie ragioni forte di una legge severa che prevede una pena di 1 a 6 anni di reclusione, una multa da cinquemila a quindicimila euro contro "chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate".
Il risultato delle indagini della Digos
In seguito all'episodio accaduto nella notte tra domenica 17 e lunedì 18 novembre, la Digos della Questura di Reggio Emilia si è subito messa in moto. Dopo aver indagato e ascoltato diversi testimoni che erano presenti nel locale, sono stati così individuati e denunciati a piede libero due persone: una residente a Reggio Emilia e una a Ferrara, ritenute responsabili della realizzazione e della diffusione del video. Dovranno entrambi rispondere del reato di ‘revenge porn', contenuto nel pacchetto di norme previste dal Codice rosso, che punisce chi realizza e diffonde foto o video a sfondo sessuale senza il consenso delle persone interessate.