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La reazione di Marotta ai detrattori che dicevano “l’Inter è finita”: in tv consuma la vendetta

Il presidente nerazzurro manda un messaggio ai critici: “Li lasciamo dove li abbiamo trovati… Prima di giudicare bisogna avere tempo, il modello Inter è ancora competitivo”.
A cura di Maurizio De Santis
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La semifinale di Supercoppa italiana contro il Bologna è l'occasione che Giuseppe Marotta sfrutta per togliere un sassolino alla scarpa. Ce l'ha con coloro che troppo in fretta sono arrivati a conclusioni sull'Inter e su Chivu. Deduzioni sbagliate, allo stato dei fatti. Ragionamenti pregiudiziali e poi smentiti da come sono andate realmente le cose. Chiacchiere e ipotesi che hanno accompagnato un momento di transizione (l'addio di Simone Inzaghi) e alimentato perplessità eccessive. "Siamo orgogliosi e fieri di avere scelto Chivu, che è un allenatore moderno, ha tante qualità", la frase che scandisce con fierezza durante l'intervista a Mediaset prima di piazzare la stoccata. "Le critiche le lasciamo dove le abbiamo trovate".

Il messaggio di Marotta ai detrattori: "Ci davano finiti ma noi siamo l'Inter"

Inter lassù, in testa alla classifica. Inter in piena corsa per qualificarsi direttamente agli ottavi di Champions. Inter in lotta per conquistare anche altri trofei. Basta questo, il campo, per dare la risposta migliore a quanti nell'estate scorsa immaginavano una stagione dura, difficile per i nerazzurri. Marotta rispedisce al mittente tutto quanto ha sentito e incassato (in silenzio) da parte chi credeva che si fosse chiuso un ciclo. "Che fossimo finiti? No, siamo l'Inter e abbiamo un gruppo dirigenziale che ha esperienza abbastanza per confrontarci con momenti negativi come quelli di giugno scorso. Ma questo fa parte del nostro lavoro, lo sappiamo, e non diamo tanta attenzione a chi ci ha rivolto critiche un po' eccessive". La chiosa è da vendetta che va servita fredda. "Prima di giudicare bisogna avere tempo, il modello Inter è ancora competitivo. Le critiche le lasciamo dove le abbiamo trovate".

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L'elogio per Chivu: "Siamo orgogliosi e fieri di averlo scelto"

Nella disamina del presidente, Marotta, non manca anche il riferimento a Chivu e all'ottimo approccio/lavoro svolto finora. Non è stato un azzardo né una scommessa, semplicemente l'intuizione migliore, ragionata da parte di un gruppo che ha avuto coraggio nel prenderlo per la panchina dopo Inzaghi. "Siamo orgogliosi averlo scelto, lo abbiamo fatto con coraggio perché è un allenatore moderno, ha tante qualità e può fare molto bene per l'Inter".

La sessione di mercato di gennaio per colmare la lacuna lasciata da Dumfries

L'infortunio e l'operazione di Dumfries hanno sottratto una pedina importante alla rosa a disposizione di Chivu. La lacuna sarà colmata a gennaio? Marotta non si sbilancia al riguardo ma dà un indirizzo chiaro: "Non escludo si possa fare qualcosa ma la rosa risponde pienamente alle esigenze dell'allenatore e della società. Quello di gennaio è un mercato di riparazione e noi non dobbiamo riparare niente. E spesso non ci sono giocatori che hanno qualità migliori rispetto a quelli he già ci sono".

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