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La pesante accusa sul Mondiale 2022: “Tangenti? Per ottenere la Coppa del Mondo tutto è possibile”

I Mondiale del 2022 in Qatar si avvicinano e si torna a parlare del modo in cui sono stati assegnati. In onda dal 21 ottobre su Discovery+ il documentario “The man who sold the World Cup” in cui Sepp Blatter, ex presidente della FIFA, parla a tutto campo di quanto accaduto e racconta la sua versione sull’assegnazione della Coppa del Mondo, dei rapporti con Platini e di quelli con Infantino.
A cura di Vito Lamorte
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I Mondiali che si disputeranno in Qatar nel 2022 sono al centro di polemiche e discussioni dal minuto dopo l'assegnazione ufficiale da parte della FIFA. Prima c'è stata un’inchiesta del Fbi, che ha messo in risalto dei casi di corruzione fra i vertici dell'ente che governa il calcio mondiale per assegnare la Coppa del Mondo del 2018 alla Russia e quelli del 2022 al Qatar; e poi un'inchiesta giornalistica del giornale inglese The Guardian, che ha svelato lo sfruttamento e le morti di migliaia di lavoratori migranti per costruire gli stadi in Qatar. In entrambi i casi c'è stata grande disapprovazione per quanto avvenuto e a pagarne le conseguenze più gravi, soprattutto per quanto riportato dall'agenzia governativa di polizia federale degli Stati Uniti d'America, sono stati Michel Platini e Sepp Blatter: i due erano presidenze di Uefa e Fifa e hanno dovuto lasciare i loro incarichi.

L'ex calciatore ha spiegato più volte la sua versione e si è sempre chiamato fuori dalla vicenda ma il dirigente svizzero lo definì "traditore" e a distanza di anni è tornato a parlare della vicenda all’interno del documentario “The man who sold the World Cup”, che andrà in onda dal 21 ottobre su Discovery+: "La Fifa non era corrotta. Le persone nella Fifa lo erano". 

Blatter conferma le sue accuse contro Platini, accusandolo di avere cambiato idea in merito al Qatar dopo le spinte dell’allora presidente francese Nicolas Sarkozy: "Una settimana prima dell’assegnazione mi chiamò Michel. Disse che gli era stato chiesto di votare per il Qatar. Avrebbe dovuto dire di no al suo presidente. Avrebbe fatto qualcosa di buono per il mondo, non per un solo Paese".

Il dirigente elvetico è sempre stato dipinto come il grande burattinaio del calcio mondiale ed è uno dei personaggi più ingombrante protagonista della storia di questo sport ma continua a difendersi da tutte le accuse in maniera netta: "Il Qatar ha pagato tangenti per ospitare i Mondiali? Non lo so, non l’ho visto. Ma per ottenere la Coppa del Mondo tutto è possibile".

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Quello che andrà in onda tra qualche giorno è un documentario in due puntate, di un’ora ciascuna, che segue due personaggi: il primo è Mohammed Bin Hammam, il figlio di un’infermiera di Doha che è diventato ricco costruendo grattacieli e per diversi anni è stato l'uomo che ha portato avanti il progetto calcistico della famiglia reale di Doha prima di essere squalificato a vita dalla FIFA per corruzione; mentre il secondo è Chuck Blazer, che è scomparso nel 2017 dopo essere stato il primo statunitense nel board della FIFA e figura chiave nello scandalo di corruzione che ha scosso il calcio mondiale nel 2015.

Sepp Blatter è convinto che i Mondiali "non producono ricchezza al Paese che li ospita" ma proprio grazie alla collaborazione di Blazer sia Fbi che il fisco americano sono riusciti a mettere le mani su un sistema di corruzione finalizzato ad accaparrarsi l’organizzazione della Coppa del Mondo del 2022. Ma non solo.

Infine l’ex presidente della FIFA ha puntato il dito contro il suo successore, Gianni Infantino: "Sono in pace con me stesso e con il mondo, ma non con il mio successore. Si è rivoltato contro di me, è stato ingiusto"

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