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La Palestina non andrà ai Mondiali, ma ha fatto la storia: eliminata dall’Oman per un gol al 97′

La Palestina è arrivata alle porte del sogno: ha sfiorato l’impresa sportiva ma non ci sarà ai Mondiali del 2026 a causa di un rigore controverso al 97′ per l’Oman.
A cura di Ada Cotugno
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"Lo spogliatoio è devastato, abbiamo pianto molto. Essere eliminati in quel modo è molto crudele, è molto doloroso". Così Yaser Hamed prova a raccontare che cosa si prova quando si arriva a un soffio dall'impresa che nel caso della Palestina non si limita soltanto al mondo dello sport: la nazionale con una vittoria si sarebbe qualificata ai playoff per andare ai Mondiali 2026, ma un gol su rigore dell'Oman (piuttosto discusso per come è stato assegnato) ha privato il popolo di un sogno che coltivavano da tanto. Sono stati eliminati mentre erano in esilio in Giordania, dato che non possono giocare in casa per motivi politici, dopo una situazione controversa che ha spezzato un percorso dal sapore di rinascita.

Marca ha seguito da vicino la notte magica della nazionale palestinese che alla fine è stata beffata da un rigore a tempo scaduto. Tutto il mondo si è stretto attorno alle sorti di una squadra che ha giocato ogni partita con il peso del dolore sulle spalle e che aveva già compiuto un miracolo sportivo nell'ultima Coppa d'Asia raggiungendo gli ottavi di finale. I giocatori spesso non ricevevano notizie da casa per oltre 10 giorni e giocavano con il terrore costante che potesse succedere qualcosa ai loro cari. Sprazzi di normalità in un territorio devastato dalla guerra che ha cercato di far sentire la sua voce anche su un campo da calcio, cercando una qualificazione ai Mondiali che non sarebbe stata solo impresa sportiva.

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La beffa della Palestina, non andrà ai Mondiali

Nei discorsi dell'allenatore Ehab Abu Jazar, promosso dalla nazionale Under 23 in tempi recenti, sono ricorrenti i racconti di ciò che accade a Gaza e prima della partita è stato osservato un minuto di silenzio in memoria di tutte le vittime. La Palestina ha giocato una delle partite più importanti della sua storia in Giordania, perché non ha possibilità di giocare in casa per via delle situazioni politiche che hanno devastato il Paese. Quasi tutti gli stadi sono devastati, alcuni sono stati occupati e la federazione non ha neanche un certo sportivo dove potersi radunare.

Sarebbe bastata una vittoria contro l'Oman per continuare a sognare i Mondiali e in effetti lo scenario era perfetto: all'inizio del secondo tempo Kharoub ha portato avanti la Palestina che dal 73′ ha giocato addirittura con un uomo in più a causa dell'espulsione di Al Saadi. Ma al 97′ si è materializzato l'incubo con il calcio di rigore assegnato all'Oman, un contatto molto dubbio che il VAR non ha potuto verificare. Issam Al-Sabhi ha segnato il pareggio distruggendo tutti i sogni dei rivali che sono arrivati a un solo passo dal grande sogno.

"Questo è il calcio. Un giorno avremo il sorriso sulle labbra" è la frase ripetuta dai giocatori negli spogliatoi, amareggiati per aver fallito l'obiettivo qualche istante prima del fischio finale. Volevano regalare una gioia a tutti i tifosi palestinesi che proprio a loro hanno affidato tutti i messaggi di pace e speranza. La Palestina non ci sarà ai Mondiali 2026 ma a suo modo ha comunque scritto la storia mentre era devastata dal dolore, lontana dalla sua gente che cerca di sopravvivere alla guerra.

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