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La differenza abissale tra Premier e Serie A nella notte di Juve-Inter: così si combatte l’odio

In due partite c’è tutta la differenza tra le due realtà: il Chelsea ha condannato i suoi tifosi per i cori in appropriati, in Italia tutti aspettano ancora una reazione.
A cura di Ada Cotugno
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Il Chelsea ha rilasciato un duro comunicato di condanna verso i suoi tifosi per i cori sentiti durante la partita contro il Liverpool: lo 0-0 è stato accompagnati da canti d'odio verso i rivali che richiamavano alla strage di Hillsborough dove persero tragicamente la vita 97 persone, il più grande disastro della storia del calcio inglese.

Per tutta la partita da alcuni settori dello Stamford Bridge sono partiti cori inappropriati, con parole e accuse pesanti verso i sostenitori dei Reds che occupavano lo spicchio dello stadio dedicato alla tifoseria ospite.

Subito dopo la fine della partita il club londinese ha voluto discostarsi dall'accaduto con un comunicato ufficiale: "Il Chelsea FC condanna i cori inappropriati ascoltati da alcuni tifosi di casa durante la partita di questa sera. I cori d'odio non hanno posto nel calcio e ci scusiamo con chiunque sia stato offeso da loro". 

Non è la prima volta che accade: in questa stagione gli stessi cori si sono ripetuti più volte, sempre seguiti da note ufficiali di condanna verso gli autori. L'ultimo episodio risale ad appena tre giorni fa, quando il Liverpool ha fatto visita al Manchester City.

Anche la FA ha deciso di prendere posizione sulla questione per debellare il fenomeno di canti d'odio negli stadi, una piaga da debellare in fretta secondo i rappresentanti della federazione che hanno subito rilasciato alcune dichiarazioni: "Continuiamo a considerarlo come un problema inaccettabile e stiamo cercando di affrontarlo come una priorità. Questi canti sono offensivi per le famiglie coinvolte, per il loro bene tutto questo deve finire".

Per porre fine al problema è stato creato un tavolo di discussione con i 20 club della Premier League, rappresentanti della FA, dell'EFL e la Football Supporters Association: l'obiettivo è di impedire ai tifosi di ripetere i canti su questa tragedia ed evitare così che si possano scatenare gravi incidenti fra i tifosi fuori dagli impianti.

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Un approccio molto poco italiano, soprattutto alla luce degli ultimi avvenimenti accaduti nel corso di Juventus-Inter: il derby d'Italia ha riproposto il problema dei cori razzisti rivolti verso Lukaku, di matrice diversa da quelli del Chelsea ma altrettanto gravi.

In questo caso però non è arrivato nessun comunicato immediato di scuse da parte del club coinvolto o di qualche rappresentante Lega, a differenza di quanto accaduto in Inghilterra dove la reazione è stata quasi immediata.

A far riflettere è soprattutto il tempismo: le dichiarazioni del Chelsea e della FA sono arrivate poco dopo il triplice fischio, praticamente a caldo e prima di ogni polemica.

E inoltre hanno fatto specifico riferimento all'episodio di Stamford Bridge, a differenza di quanto accaduto in Italia dove la Lega ha diramato solo un comunicato generico a distanza di molte ore dall'accaduto. Un paradosso, per due partite giocate in contemporanea ma che mostrano tutta la distanza che esiste tra i due mondi.

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