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La confessione di Boniek: “Ho tifato Inter, chissà come si sono inca***ti alla Juve”

L’attuale vicepresidente dell’Uefa, Zbigniew Boniek ed ex stella bianconera ha confessato che nell’ultima stagione ha tifato per l’Inter: “Dopo 9 anni era doveroso che qualcosa cambiasse”. Ma per l’attuale stagione tutto è cambiato ancora: “Si è scoperto che l’Inter non pagava fli stipendi, ora si riparte senza padroni”
A cura di Alessio Pediglieri
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Più di 80 partite in bianconero, coronate da 14 gol disseminati in tre anni tra il 1082 e il 1985 quando con la Juventus ha vinto tutto: Campionato, Coppa Italia, Coppa delle Coppe, Supercoppa Uefa, Coppa dei Campioni. Questo è Zbigniew Boniek oggi felice 65enne dirigente sportivo e vicepresidente Uefa che ha svelato alcuni retroscena che al mondo juventino poco saranno piaciuti, alimentando ancora una volta la divisione dei tifosi, tra chi lo ricorda con affetto e chi è contento come il centrocampista polacco non abbia avuto la stella allo JStadium.

L'ultimo sassolino di Zibì arriva a cavallo della nuova partenza della Serie A che vede l'Inter iniziare con il tricolore al petto dopo l'egemonia bianconera. Un potere interrotto da Antonio Conte e da una squadra oggi completamente diversa e che non parte più con i favori del pronostico ma che ha saputo rimescolare le carte e la storia recente del campionato italiano.

Immagino l’incazzatura per aver toppato lo scudetto da parte della Juventus. Io confesso che non ho fatto il tifo per i bianconeri: dopo nove anni di egemonia c'era bisogno di qualcosa di diverso, ho tifato per l'Inter, perché vincessero i nerazzurri

Un'ultima stoccata alla Juventus che di certo non avrà gradito il ‘tradimento' dell'asso polacco spesso al centro di discussioni, il quale ha però idee diverse su ciò che accadrà da qui al prossimo maggio: una storia completamente differente, un campionato che ripartirà con tutte le squadre alla pari, una "grande storia, un grande romanzo" tutto da riscrivere.

Si è poi scoperto che la proprietà non ha pagato gli stipendi e tutto si è ridimensionato con le partenze di Hakimi, Lukaku, Conte. Adesso? Come nella migliore tradizione si ripartirà senza certezze. Visto il modo in cui lo si vive in Italia, finalmente, non ci saranno padroni assoluti al via.

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