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Kulusevski si toglie un peso, la verità sull’addio alla Juve: “È stato molto frustrante”

Lo svedese ha esaltato Conte ricordando il suo passato alla Juventus: “Dovevo cambiare, è stato difficile. Frustrante non potersi esprimere”.
A cura di Alessio Morra
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Ha vissuto un anno e mezzo molto particolare Kulusevski, che alla Juventus era stato preso per Sarri, ma ha iniziato la sua avventura con Pirlo e l'ha chiusa con Allegri. Ha pagato anche tutti questi cambiamenti lo svedese, che nel mercato di gennaio è passato (con Bentancur) al Tottenham, e in Premier League con Conte in panchina sta mostrando tutto il suo valore. Kulusevski è diventato un beniamino della tifoseria degli Spurs a suon di grandi prestazioni e ora si toglie qualche sassolino dalla scarpa. In un'intervista ha lanciato una frecciata a Max Allegri ed ha esaltato il suo allenatore.

74 partite e 9 gol in un campionato e mezzo, in pochi alla Juve hanno giocato così tanto in questo periodo. Kulusevski non ha avuto mai il posto fisso e soprattutto avendo una collocazione tattica particolare non ha trovato continuità. La Juventus non lo poteva aspettare, Allegri nel processo di ricostruzione lo ha sacrificato spesso, nonostante abbia segnato un gol pesantissimo allo Zenit in Champions. Di questo periodo juventino l'esterno ha parlato in un'intervista a ‘The Guardian' e ha lanciato una stilettata al tecnico livornese: "È stato difficile. Ho vissuto un momento difficile, devi essere forte quando le cose non vanno come pensi e non puoi controllarle. È frustrante quando non puoi esprimere quello che ti porti dentro. Sapevo che avevo bisogno di cambiare". 

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In Inghilterra, in pochissime settimane, la sua vita è cambiata. Due gol e quattro assist in nove partite per Kulusevski, che ha già avuto un coro vero dai tifosi del Tottenham. Conte lo ha voluto fortemente, gli ha regalato la maglia da titolare e ora incassa i dividendi, complimenti annessi. Perché lo svedese, che in Italia arrivò con l'Atalanta e che è esploso con il Parma, parlando dell'ex c.t. ha detto: "L'allenatore e lo staff mi stanno aiutando molto, permettendomi di commettere errori, di essere me stesso e di giocare senza pressioni. Quando stai bene mentalmente, di solito giochi un buon calcio. La mia posizione migliore in campo? È difficile da dire perché il calcio si sta evolvendo e io sono un ragazzo che non riesce a stare fermo. Voglio muovermi in grandi spazi. L'allenatore mi ha aiutato molto perché in questo momento ho trovato davvero la mia posizione. Mi piace dove sto giocando ora e in ogni partita ho avuto la possibilità di segnare".

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