Keita Balde: “Monte Carlo non è facile per un calciatore. Affitti da 50mila euro, un caffè 20 euro”

Keita Balde ha accettato di restare al Monza nonostante la retrocessione in Serie B. L'attaccante ex Barcellona, Lazio e Inter ripartirà in serie cadetta dalla passata stagione in una società che ha da poco cambiato proprietà passando da Fininvest al fondo americano Beckett Layne Ventures. Keita è sicuramente uno dei fiori all'occhiello della rosa che a sarà a disposizione di mister Bianco che tenterà la risalita immediata in Serie A. L'attaccante, oggi 30enne, vanta sicuramente una grossa esperienza che sarà utilissimo per far crescere i più giovani. Nella sua carriera Keita ha infatti vestito maglie importanti, come ad esempio quella del Monaco.
Il giocatore ha parlato della sua avventura a Monte Carlo nel corso del podcast ‘El After de Post United' in cui ha toccato diversi argomenti soffermandosi proprio sul Principato di Monaco. "Vivere lì è surreale, una follia – spiega Keita -. Una cosa è andare nel fine settimana, un’altra è vivere lì. Voglio dire, per vedere così tanto lusso devi essere molto intelligente, avere una mente aperta". Keita spiega il suo ragionamento sulla vita quotidiana a Monaco: "Penso che sarei dovuto andarci in un’età più matura perché non è una città facile, basti pensare agli affitti o al solo costo di un caffè".

Keita spiega come ha vissuto a Monte Carlo
Keita prova a far capire che esperienza avesse vissuto all'epoca tra il 2017 e il 2020/2021 in quel contesto: "Monaco non è facile, Monaco è un mondo a parte, ci vivono le persone più importanti al mondo e ci sono cose che vedi e che impari e cose che non vedrai mai nella tua vita come ad esempio gli affitti delle case a 50.000 euro al mese oppure noleggi di auto da 2 milioni di euro, o ancora un caffè che ti costa 20 euro". Su questo l'attaccante ci scherza su: "A pensare che puoi andare al bar di Manolo tutta la vita a prendere un caffè da 50 centesimi e ti dice pure grazie".
Un contesto, quello di Monte Carlo, che però a suo dire è stato utilissimo per la sua crescita personale: "Grazie a quella realtà ho conosciuto persone fantastiche e ho avuto modo di conoscere un po’ come funziona la finanza, i soldi, le banche e tante cose del genere – sottolinea – . Ho incontrato persone importante e fantastiche che mi hanno aiutato".
Un'esperienza che difficilmente potrà dimenticare l'attaccante oggi al Monza: "Le mente imprenditoriale che ho adesso l’ho imparata a Monaco e avevo 22 anni, a 22 anni la gente non sa nemmeno allacciarsi le scarpe da ginnastica ed io ero già lì – spiega -. A Monaco ho conosciuto il direttore di una banca che oggi si occupa del mio patrimonio e che considero come mia madre e lei mi apprezza come se fossi mio figlio". E conclude: "Un giorno mi disse: ‘Ho visto tanti giocatori di calcio ma pochi con la tua mentalità per quanto riguarda il denaro'".