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Kean e l’esame per tornare alla Juventus: un test di ammissione telefonico

Moise Kean è tornato in Nazionale dopo l’esclusione dagli Europei, ma Roberto Mancini lo ha spedito in tribuna sia con la Bulgaria che con la Svizzera. Il 21enne attaccante piemontese dovrà darsi da fare per risalire le gerarchie, anche alla Juventus. Intanto per tornare in bianconero ha dovuto superare un test.
A cura di Paolo Fiorenza
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Fatto fuori un po' a sorpresa da Roberto Mancini alla vigilia dei campionati Europei a vantaggio di Raspadori, Moise Kean è stato subito reinserito nella famiglia azzurra dal CT jesino nella tornata di convocazioni che hanno riallargato il gruppo per le partite di qualificazione al Mondiale in Qatar. Il 21enne attaccante vercellese tuttavia non è andato neanche in panchina contro Bulgaria e Svizzera: Mancini lo ha spedito in tribuna in entrambe le occasioni, a differenza dell'altro rientrante Zaniolo, ieri in campo nel secondo tempo a Basilea.

Probabile che Kean sia inserito a questo punto in distinta per l'ultimo match del trittico, mercoledì contro la Lituania al Mapei Stadium di Reggio Emilia, ma è chiaro che il ragazzo adesso deve darsi da fare per risalire le gerarchie. Operazione peraltro da compiere anche alla Juventus, dove l'addio di Ronaldo gli facilita il compito, anche se la concorrenza di Dybala, Morata, Chiesa, Kulusevski e del nuovo arrivato Kaio Jorge restringe comunque gli spazi in avanti per le scelte di Allegri.

Lo stesso Allegri che – svela la Gazzetta dello Sport – ha incaricato il capitano Giorgio Chiellini di fare una telefonata a Kean prima di chiudere il trasferimento dall'Everton. Scopo della chiamata fare un discorso al ragazzo su cosa si aspetta la Juve da lui – non solo in campo ma anche fuori – e sondarne l'attitudine a dedicarsi alla causa senza cadere in atteggiamenti non consoni alla maglia bianconera. Un colloquio franco e sereno dal quale è uscita la fumata bianca per il ritorno alla base del prodotto delle giovanili juventine. Adesso sta soltanto a Kean dimostrare di poter disegnare per se stesso una carriera diversa da quel Balotelli cui spesso viene accostato.

"Mi mancava, era un po' che non ci vedevamo. L'ho visto cambiato, molto più maturo – ha detto Zaniolo del suo compagno dai tempi dell'Under 21 – È un grande amico, lo conosco da tanto. Entrambi vogliamo entrare a far parte di questo gruppo e vincere trofei". Vedere tutti e due capitalizzare il proprio talento sarebbe tanta roba anche per l'Italia.

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