video suggerito
video suggerito

Juventus, Sarri a rischio esonero: eppure ha fatto meglio di Allegri e Conte

I numeri dicono che Sarri stia facendo meglio di Conte e Allegri al primo anno sulla panchina della Juventus: ha ottenuto il maggior numero di punti in 33 gare, ha rigenerato Dybala, ha un Ronaldo ancora più determinante dell’anno scorso. Eppure non ha convinto il popolo bianconero e si ritrova in discussione. Tra un gioco mai esploso, le troppe reti incassate e le troppe delusioni (già) subite.
A cura di Alessio Pediglieri
61 CONDIVISIONI
Immagine

Dopo questo weekend si capirà se questa Juventus che continua a prendere imbarcate in difesa sia costruita con legname più resistente di quanto si creda. C'è da affrontare la Lazio ferita e delusa che già per due volte l'ha punita. Un test migliore per sapere a che punto sia l'eventuale crisi bianconera non poteva esserci, contro un avversario che conosce benissimo i punti deboli dei bianconeri, che in campionato e in Supercoppa sono costate due sconfitte lampanti. E hanno riaperto il fianco alle critiche a Sarri, contestato malgrado nel suo primo anno stia facendo meglio di Allegri e Conte e abbia rigenerato Dybala e sia assistito da un Ronaldo ancor più determinante rispetto alla scorsa stagione.

Maurizio Sarri ha il problema di non aver mai convinto fino in fondo il popolo bianconero. Nemmeno quando è riuscito a vincere le partite che contavano, sia nella prima fase dei gironi in Champions League, sia in Serie A, dove gli attuali 77 punti in 33 giornate rappresentano pur sempre un primato importante, con un margine altamente gestibile a 5 turni dalla conclusione. Ma ciò che richiedeva il popolo juventino non è mai arrivato. Sulla scia delle imprese di Conte e Allegri, il nono scudetto consecutivo era (ed è) il minimo aziendale che si pretenda dal loro successore, che di fronte ai numeri dei suoi predecessori ha avuto più tutto da perdere che da guadagnare.

Perché Sarri pur facendo meglio di Conte e Allegri  è contestato? Se si guardano i meri numeri, Sarri non è in discussione: nel suo primo anno con la Juventus ha fatto bene di Allegri e dell'attuale allenatore dell'Inter. Antonio Conte  ha esordito con ‘soli' 71 punti, Il top raggiunto da Allegri alla prima stagione juventina è stato di 76 punti. Dunque, per l'ex Chelsea e Napoli questo rappresenterebbe un anno votato alla consacrazione e invece si ritrova sulla graticola. Perchè il campo sta dicendo altro. Più che vincere la Juventus, stanno perdendo a turno le avversarie, auto eliminandosi dalla corsa scudetto.

Mai, la Juventus capolista aveva subito così tante reti: 35, al pari della Lazio, peggio dell'Inter. Più di un gol a partita, aprendo una falla in quello che è sempre stato il fiore all'occhiello dei bianconeri, un reparto arretrato su cui far affidamento e insegnare agli altri. Contando solamente le ultime cinque uscite, 11 gol incassati, con l'ultimo ‘zero' in tabellino che risale al match interno vinto contro il Lecce (4-0). Sempre restando fedeli ai debutto di Allegri e Conte, la differenza  – e il tallone d'Achille – è evidente: al suo primo anno, il primo incassò, in totale, 24 reti mentre il secondo 20 su 38 gare.

Questa Juventus, sta contando anche sulla crescita di alcuni giocatori che avrebbero dovuto permettere maggior affidabilità, scioltezza nei risultati, garanzia di tenuta: Dybala e Ronaldo. Il primo è tornato ai suoi livelli standard tornando in doppia cifra sia nel numero dei gol sia in quello degli assist con ancora 5 gare da disputare. Al quinto anno in bianconero, una maturità che avrebbe dovuto portare a una costanza di gioco e qualità in avanti. Così come Cristiano Ronaldo, alla sua seconda stagione, scrollatosi di dosso il debutto, che dall'alto dei suoi 28 gol e 6 assist ha annichilito il se stesso del primo anno.

Senza dimenticare la delusione in Coppa Italia (persa a favore del Napoli) e i problemi in Champions, con la sconfitta di Lione. Che è stata la cartina di tornasole di tutti i fantasmi bianconeri in Europa: un 1-0 che ha messo in serio dubbio una qualificazione ad oggi ricca di insidie e perplessità tra punti di domanda post Covid e una tenuta generale che potrebbe compromettere il cammino in Coppa. Venendo eliminati agli ottavi, o riuscire a qualificarsi per poi soffrire nella formula delle Final Eight dove ogni minima sbavatura diventerà un peccato capitale.

61 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views