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Juve costretta a vendere: servono (almeno) 100 milioni di plusvalenze entro il 30 giugno

Corsa contro il tempo per la Juventus che entro il 30 giugno dovrà realizzare 100 milioni di plusvalenze sul mercato. Una cifra destinata ad aumentare in caso di mancata qualificazione alla Champions. Una situazione che costringerebbe i bianconeri a sacrifici importanti in sede di trattative, che potrebbero coinvolgere anche alcuni big.
A cura di Marco Beltrami
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Finale di stagione caldo, anzi caldissimo in casa Juventus per tutte le sue componenti. Se Pirlo e la squadra dovranno necessariamente centrare l'obiettivo minimo della qualificazione alla Champions (ancor più prezioso in termini di bilancio, rispetto all'eventuale vittoria della Coppa Italia), la dirigenza dovrà lavorare per far quadrare i conti, con l'obiettivo di piazzare plusvalenze in chiave mercato per circa 100 milioni di euro entro il 30 giugno. Due obiettivi che sono inevitabilmente legati, visto che se i bianconeri dovessero non ottenere il pass per l'Europa che conta, la cifra da incassare per far respirare le casse potrebbe aumentare. Una situazione che potrebbe stravolgere il mercato della Vecchia Signora.

Perché la Juventus ha bisogno di 100 milioni di plusvalenze entro il 30 giugno

Il piatto piange in casa Juventus e sarà necessario ricorrere a plusvalenze per 100 milioni di euro. Il club bianconero dovrà necessariamente mettere a segno entro il 30 giugno una serie di operazioni di mercato per far quadrare i conti. Bisognerà dunque vendere giocatori in maniera tale da generare una differenza positiva tra il valore stabilito al momento della cessione, e quello dello stesso al momento dell'acquisto (tenendo conto dell'ammortamento). D'altronde le plusvalenze sono pratiche diffuse nel mondo del pallone, per permettere ai club di sistemare i propri bilanci. Di certo la situazione pandemica e la crisi che ne è derivata colpendo anche il mondo del calcio ha complicato i piani dei club impossibilitati all'esborso di grosse cifre cash e indirizzate su scambi in stile NBA.

Basti pensare per esempio per esempio all'operazione Pjanic-Arthur tra Juventus e Barcellona della scorsa estate, con i bianconeri che hanno chiuso complessivamente il 2020 con un totale di 166 milioni di plusvalenze. Una somma importante e preziosa per il club che a fine 2020 ha fatto registrare perdite fino a 113 milioni, per un passivo destinato ad aumentare nei prossimi mesi. A tal proposito entro il 30 giugno Paratici, Managing Director della Football Area della Juventus, dovrà piazzare circa 100 milioni di nuove plusvalenze, dopo le quasi 30 piazzate nella sessione di mercato invernale. Una situazione tutt'altro che semplice ma che potrebbe diventare ancor più complicata in caso di mancata qualificazione alla Champions.

Senza Champions, Juventus costretta a sacrifici sul mercato

A quel punto la cifra necessaria da mettere a bilancio potrebbe aumentare e sarebbero così indispensabili sacrifici importanti in sede di trattativa per la Juventus. La dirigenza bianconera, come spesso accaduto anche in passato, piazzerà operazioni importanti legate ai giovani, ma questo potrebbe non bastare. Ecco allora che inevitabilmente la Vecchia Signora potrebbe essere costretta a cedere anche giocatori di primissimo livello. Se Ramsey e Rabiot arrivati a zero, potrebbero essere delle ottime pedine in chiave plusvalenza (senza dimenticare i giocatori già in uscita come De Sciglio o Douglas Costa e quel Mandragora per il quale il Torino ha l'obbligo di acquisizione al verificarsi di determinate condizioni) attenzione ai giocatori che hanno molto mercato come Demiral, e soprattutto Dybala (che con un suo addio permetterebbe di incassare la cifra più importante), ma anche a McKennie e così via. Un ridimensionamento importante per quella che sarà la nuova Juventus che sta anche pensando al possibile slittamento nel pagamento degli ultimi stipendi dei calciatori per far respirare le casse.

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