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Juan Jesus cammina scalzo nella notte tutto solo al Maradona: è costretto a farlo

Juan Jesus a piedi scalzi in piena notte per il Maradona deserto, dopo la fine di Napoli-Barcellona: è costretto a farlo per via dell’antidoping.
A cura di Paolo Fiorenza
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È notte ormai al Maradona, Napoli-Barcellona di Champions League è finita da un paio d'ore. Nello stadio di Fuorigrotta, ormai vuoto, resta solo un giocatore, Juan Jesus. Il difensore azzurro entra sul prato e comincia a camminare a piedi scalzi sull'erba umida e fredda. È costretto a farlo, perché è stato sorteggiato per l'antidoping e lo stimolo non ne vuole sapere di arrivare. Allora si affida a una pratica che dovrebbe indurlo a urinare.

È l'inviato del Chiringuito, nota trasmissione spagnola dedicata al calcio, ad accorgersi in diretta di quell'hombre solitario che sta facendo qualcosa di apparentemente incomprensibile. "Juan Jesus, perché sei scalzo?", gli chiede. "È per l'antidoping – risponde il 32enne brasiliano – così sento freddo e vado a fare la pipì". Un estremo rimedio per ovviare alla difficoltà di riempire la provetta richiesta dagli addetti dell'UEFA.

Dopo aver soddisfatto la curiosità del giornalista, Juan Jesus si volta e continua il suo girovagare nell'atmosfera surreale di un gigante silente come il Maradona, che solo poco prima ribolliva di entusiasmo per il nuovo corso azzurro targato Calzona. Il brasiliano era stato preferito a Ostigard e Natan per fare coppia in difesa dall'inizio con Rrahmani: ha ripagato il sostituto di Mazzarri, che lo conosce bene avendolo già avuto nel suo anno di vice con Spalletti, con una prestazione solida, esattamente quello che serviva in un match dalle grandi incognite come quello col Barcellona.

Juan Jesus con Gundogan durante Napoli-Barcellona
Juan Jesus con Gundogan durante Napoli-Barcellona

Juan Jesus si candida ad essere lui il titolare di Calzona in questo finale di stagione, proprio per la necessità del nuovo tecnico di affidarsi a uomini che già conosce e che dal canto loro conoscono il suo modo di giocare. "Il mister ha avuto poco tempo – ha spiegato il brasiliano a fine partita – Abbiamo fatto un po' di schemi sui calci piazzati, lui è molto preparato, curava già la fase difensiva e da quel poco che ha fatto si è già visto qualcosa sull'uscita dal basso col pallone e con alcune idee che ci sta trasmettendo".

Appuntamento a Cagliari domenica prossima per vedere se in questi ulteriori giorni di allenamenti la ‘cura Calzona' produrrà ulteriori progressi: c'è anche una zona Champions da inseguire in campionati.

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