Inzaghi si prende una rivincita in diretta dopo Inter-Barcellona: “Capello, io ti ascolto sempre”

Simone Inzaghi arriva in tv per le interviste madido di sudore e zuppo per la pioggia presa addosso perché, noncurante del meteo, ha continuato a stare accanto alla squadra a suo modo. "Abbiamo imparato dalla partita di andata – ha ammesso nell'intervento a Sky -. Abbiamo visto tutti che c'è stata una squadra, la nostra, che ha dato il cuore. E non siamo mai stati presuntuosi". Il tecnico incassa i complimenti poi, con molta delicatezza, toglie un sassolino dalla scarpa e la soddisfazione di far notare ai suoi interlocutori (nello specifico, ce l'ha con Fabio Capello e Paolo di Canio) che lui vede, ascolta, presta attenzione a tutto ciò che viene detto sul suo conto e sulla sua squadra.
Da studio, mentre sta concludendo la prima parte della riflessione, prova a introdursi l'ex laziale per offrire uno spunto ulteriore. Lo stesso reporter gli segnala che c'è un intervento per lui. "Abbiamo meritato la finale… – è la coda del discorso, salvo interrompersi -. Ah… Di Canio? Vi ascolto sempre a te e Capello. Bravi. Vai bravo…". "L'hai appena ricordato, hai saputo sopportare le critiche", le parole di Di Canio. La replica: "Hai detto bene…".

In conferenza stampa chiarirà anche il senso della rivalsa. Non fa nomi ma si capisce bene che c'è un filo rosso che unisce la prestazione coi blaugrana alle critiche ricevute nelle scorse settimane. "Ora non siamo più in finale da sfavoriti? Siamo cresciuti – ha aggiunto -. Ho sentito qualcuno che ha criticato il fatto che ho parlato del ranking… Non era certo per fare i complimenti a Inzaghi, era per farli a questi ragazzi. E' per sottolineare il percorso di questi ragazzi. Bayern e Barcellona sono le 2 squadre migliori in Europa in questo momento".
A cosa si riferisce? Alla vigilia dell'incontro Inzaghi ha sottolineato come la scalata dell'Inter nella speciale classifica del Ranking Uefa stagionale fosse certamente un vanto e un merito. A Sky, Capello aveva censurato questa attenzione quasi ossessiva da parte dell'allenatore a voler sempre ricordare cosa ha fatto, che traguardi ha raggiunto. È questo l'antefatto che porta a quella precisazione dopo la gara.
Inzaghi coglie l'occasione per farne anche un'altra a corredo sempre di quanti hanno sottolineato il rischio di passare dalla possibilità di fare triplete al clamoroso zero titoli: "Chi dice che l'Inter deve scegliere una competizione piuttosto lo fa sostenendo una grandissima fesseria. L'Inter non sceglie. In Coppa Italia siamo stati battuti, in campionato ce la giocheremo fino all'ultima goccia di sudore e vedremo cosa succederà in finale di Champions".
Compattezza, umiltà, carattere, esperienza hanno caratterizzato il rendimento dei nerazzurri che si sono spinti oltre i confini del sogno: a Monaco di Baviera, in finale di Champions, avrà la possibilità di giocarsi ancora una volta il titolo contro il Paris Saint-Germain oppure l'Arsenal. Ma questo, per adesso è solo un dettaglio, c'è da godersi la grandissima prestazione e un risultato (4-3) eccezionale. "Bisogna fare i complimenti al Barcellona, una squadra veramente forte. È servita una Inter super per batterli ed eliminarli. Abbiamo fatto due prestazioni mostruose… altrimenti non raggiungi la finale. Sono contento di essere il loro allenatore, sono veramente soddisfatto".
Sette reti tra andata e ritorno quattro sberle a un Barcellona che avrà anche un attacco formidabile ma ha vuoti difensivi pazzeschi: uno su tutti, quello che sul 2-3, a una manciata di minuti dalla fine dell'incontro, ha rimesso in gioco i nerazzurri e permesso ad Acerbi di realizzare il 3-3, allungando il mach ai supplementari. "Avevamo problemi con Lautaro, Thuram, Dumfries, Frattesi ieri non ha fatto la rifinitura. Ma con il cuore siamo andati oltre l'ostacolo. In tanti non ci davano molte chances, tanti li abbiamo ascoltati, chi più chi meno…".