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Inter senza leader in campo e fuori, un’immagine certifica la mancanza di sicurezza: “Ha paura”

L’Inter ha perso sicurezza e consapevolezza nei propri mezzi e un’immagine del match contro la Fiorentina certifica questo momento di difficoltà.
A cura di Vito Lamorte
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L'Inter era la squadra più accreditata per vincere lo Scudetto dopo la chiusura del girone d'andata ma i primi due mesi del 2022 hanno riportato i nerazzurri ad una dimensione che non conoscevano da diverso tempo. La famosa ‘flessione invernale', che era stata un must ai tempi di Spalletti e che con Conte sembrava essere stata messa da parte, ora è tornata prepotente: la squadra campione d'Italia nelle ultime sette gare ha messo a referto 7 punti e se prima la banda di Simone Inzaghi guardava tutti dalla vetta della classifica, ora deve guardarsi le spalle.

Milan e Napoli sono davanti, tralasciando per un attimo la gara in meno, e la Juventus è a -1: dopo la sosta l'Inter giocherà proprio in casa dei bianconeri una sfida che potrebbe davvero dire molto su quel che sarà il finale di stagione del club meneghino.

La Beneamata ha mostrato una buona versione di sé nel doppio confronto di Champions League con il Liverpool e contro la Salernitana, per il resto le prove sono state sempre al di sotto delle aspettative o di quanto fatto vedere nella prima parte d'annata: l'Inter ha perso sicurezza e consapevolezza nei propri mezzi e nei propri uomini.

C'è un'immagine certifica come questa squadra la fiducia in se stessa: nel match contro la Fiorentina due calciatori sono corsi a coprire la porta con la palla al limite dell'area e la superiorità negli ultimi 16 metri. I difensori corrono a difendere gli angoli della porta, creando una sorta di barriera tra il tiratore e la porta: dopo le tante critiche nei confronti di Samir Handanovic nelle scorse settimane, questo è forse il momento più emblematico di quello che sta vivendo la squadra nerazzurra.

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Il portiere sloveno è stato protagonista in negativo di diverse situazioni e vedendo questa immagine è difficile capire se i giocatori hanno cercato in tutti i modi di schermare la porta per non subire gol a qualsiasi costo oppure se non la fiducia nel loro capitano inizia a scemare. Lo sloveno è uno dei leader di questa squadra e proprio dai calciatori più esperti come lui l'ambiente nerazzurro si aspetta il cambio di passo per il rush finale della stagione: se, però, la mancanza di fiducia inizia proprio dall'interno dello spogliatoio allora la situazione potrebbe essere più complessa del previsto.

Sul banco degli imputati è finito anche Simone Inzaghi, che in alcune gare non è parso lucido nelle scelte di formazioni o nei cambiamenti in corso. Ad analizzare il momento del tecnico dell'Inter è stato l’ex attaccante Paolo Di Canio, che nello studio di Sky Sport durante la trasmissione "Il Club" è tornato alle decisioni prese durante il derby e quanto quella partita abbia influito sul prosieguo del percorso nerazzurro: "Inzaghi nel derby toglie Perisic e Calhanoglu. Io non li tolgo, non me ne frega niente che sei acciaccato o ammonito, non li tolgo mai. Vai a +7 con una partita da recuperare, io li lascio tutti e due. Lì devi avere l'intuizione, mi devo portare a casa la partita. Inzaghi tatticamente è bravo, quello che gli manca è la capacità di essere un leader come era Conte. Tu nel derby a Perisic dici ‘resta in campo, dammi altri 5 minuti'. Lo devi decidere tu, da allenatore".

L'ex calciatore di Juventus, Milan, Napoli e Lazio ha proseguito il suo ragionamento sui nerazzurri tirandoli fuori dalla corsa per lo Scudetto: "L'Inter è svuotata, ha paura. I giocatori si nascondono. Se l'Inter vince il recupero va a -3, tutto può succedere per carità. Ma da come ho visto il Milan e ho visto il Napoli, non credo proprio che l'Inter possa rientrare".

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