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Inter-Conte avanti insieme: il capolavoro di Zhang in cinque punti

Steven Zhang ha ottenuto da Antonio Conte le garanzie per continuare insieme, sotto l’ala protettrice della società. Una scelta che premia il lavoro del giovane presidente nerazzurro, evitando uno strappo che avrebbe riportato il club nell’incubo di ripartire da zero. Scelta di opportunità (a livello economico) ma anche di intelligenza (risultati alla mano)
A cura di Alessio Pediglieri
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Antonio Conte e l'Inter proseguono insieme il proprio cammino: dopo un faccia a faccia infinito dove si è toccato ogni spigolo da levigare, il presidente Zhang e il tecnico nerazzurro hanno compreso che la linea migliore da adottare per tutto e per tutti era quella di continuare sulla stessa strada, mano nella mano. Una scelta intelligente davanti alla quale nessuno ha da perderci: la società nerazzurra ne esce rinforzata, dando prova di continuità e credibilità, l'allenatore salentino rilanciando la propria sfida personale da vincente.

Le alternative sarebbero state, per tutti, semplicemente dei rimedi insufficienti per giustificare un addio dopo soli 12 mesi di convivenza con Steven Zhang che si è confermato un timoniere all'altezza della situazione, valutando obiettivamente il meglio per il proprio club. Anche perché, con la prossima stagione già alle porte, i tempi necessari per valide alternative sarebbero mancati. E' vero, ci sarà da accontentare Conte sul fronte mercato ma questo sarebbe valso per qualsiasi suo sostituto.

Rompere con Conte: un autogol da quasi 100 milioni di euro

Lasciare andare Antonio Conte dopo la sfuriata del tecnico sarebbe costato un patrimonio a livello economico. Troppo per non provare a riprendere in mano la situazione come si è fatto, ascoltando tutti ma non dando retta ad alcuno: Zhang ha svolto il delicato compito di intermediario, senza cadere nella trappola di far volare teste come capri espiatori ma puntualizzando la linea del club cui ognuno deve sottostare. C'è un contratto, ricchissimo per Conte (11 milioni lordi l'anno per tre anni), va rispettato: se si fosse arrivati alla rottura difficilmente si sarebbe trovata la soluzione pacifica e un contenzioso o un esonero l'Inter, in questo momento, non avrebbe potuto permetterselo. Conte già col Chelsea finì sui banchi di un tribunale e davanti a un muro contro muro avrebbe di certo preteso di ricevere ugualmente il ‘maltolto'. E a conti alla mano, stipendiare due tecnici di livello avrebbe obbligato la società a mettere mano al portafoglio andando a incidere su altri settori primari, tra cui il mercato.

L'effetto Conte sull'ambiente: un sacrilegio rovinare tutto

Dal faccia a faccia avuto con tutta la dirigenza principale e nei giorni precedenti al confronto, Steven Zhang ha compreso come "l'effetto" Conte si sia radicato all'interno dell'ambiente nerazzurro in questi ultimi mesi. La personalità dell'allenatore si è fatta sentire su tutti i settori collegati al suo lavoro, in modo diretto e indiretto. Stima da parte dei giocatori, uno spogliatoio definito dopo un paio di stagioni di frizioni e confronti deleteri per l'ambiente. Considerazione da parte dei collaboratori, da Oriali a Marotta, passando dallo staff e dai magazzinieri: un clima che Zhang ha verificato di persona ben prima di colloquiare con Conte e che al presidente è parso quasi un delitto rovinarlo non senza un confronto chiarificatore

Società più forte: coerenza e continuità nel progetto

Antonio Conte ha avuto dalla sua l'intelligenza di non chiedere alcuna testa come contropartita per restare e proseguire il progetto. Il tecnico ha preteso unicamente la possibilità di proseguire il proprio compito con una maggiore presenza da parte del club, aspetto che ha chiarito a Zhang la bontà del progetto e la possibilità di intravvedere la linea della continuità. La società ne è uscita rafforzata, mostrando coerenza e serietà, altri elementi che permetteranno all'Inter di crescere sulla strada intrapresa. L'ennesima possibilità di mostrare all'esterno una progettualità che storicamente manca al mondo nerazzurro, pronto a farsi trascinare in crisi cicliche che ne hanno caratterizzato una discontinuità nei successi sul campo

Le alternative: più rischi che benefici. E se non si trovava l'accordo con Allegri?

Non è da sottovalutare anche l'aspetto delle alternative ad Antonio Conte. Steven Zhang ha valutato di certo anche la possibilità che l'incontro si trasformasse in scontro e portasse alla separazione. di certo difficilmente consensuale. Ma al di là della evidente ripercussione economica, ha dovuto soppesare anche le soluzioni tecniche. C'era sul piatto Max Allegri, il numero uno dei tecnici svincolati e liberi sul mercato. Ambito da altri club, pronto a porsi su una posizione di assoluta forza contrattuale in caso di chiamata e senza alcuna garanzia che il tutto si potesse concludere positivamente e in tempi veloci (viste le tempistiche imposte dalle circostanze). Ciò avrebbe di certo rallentato la crescita, messo in discussione la nuova stagione e riaperto il fianco ai cambiamenti: l'ex Milan e Juve ha idee differenti a quelle di Conte, in bianconero ha dimostrato di saper plasmare al meglio ciò che il collega gli ha lasciato in spogliatoio, ma i rischi erano superiori ai benefici: e se con Allegri non si fosse trovato alcun accordo?

I risultati sul campo: da 10 anni non si respirava una finale

In ultimo, ma non ultimo, ha pesato moltissimo quanto raggiunto sul campo in questa stagione, indubbiamente compromessa da dinamiche esterne che ne hanno condizionato l'esito. L'Inter in campionato è arrivata ad un solo punto dalla Juventus campione e la storia non ricorderà tanto la caduta col Bologna in casa (per fare un esempio determinante) ma il fatto che i nerazzurri si sono avvicinati prepotentemente al ‘potere' Juventus. C'è stata una semifinale di Coppa Italia, una finale di Europa League, un traguardo assente in casa interista da dieci anni a questa parte. I nerazzurri sono stati gli unici rappresentanti in Europa del calcio italiano fino alla fine, un risultato dal campo che vale moltissimo di fronte ad una stagione oramai alle porte.

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