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Incubo Covid, la Premier League sta peggio di un anno fa: “Ma il campionato va avanti”

Manchester United-Brighton è la quinta partita in assoluto rinviata, la seconda a distanza di poche ore da Leicester-Tottenham. Un comunicato della Premier chiarisce che l’ipotesi di sospensione non è presa in considerazione.
A cura di Maurizio De Santis
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Incubo Covid, la Premier League non ha intenzione di fermarsi nonostante l'epidemia di casi
Incubo Covid, la Premier League non ha intenzione di fermarsi nonostante l'epidemia di casi

Uno tsunami. Il Covid s'è abbattuto sull'Inghilterra risucchiandolo nell'incubo di un anno e mezzo fa. Anzi, è anche peggio. La crescita esponenziale dei casi per la diffusione della variante Omicron è angosciante. Non esistono più isole felici, oasi di protezione, comunità più protette rispetto ad altre. Non lo sono più nemmeno i calciatori che, in virtù della rigidità dei protocolli e di una profilassi costante, sono stati finora tutelati dall'impermeabilità della "bolla" di sicurezza. E la notizia dell'ennesima partita rinviata (Manchester United-Brighton, la quinta in assoluto) traccia scenari inquietanti.

La Premier League adesso rischia davvero di fermarsi? Un'ipotesi del genere avrebbe riflessi durissimi sull'immagine del torneo, sugli aspetti economici e organizzativi. Farlo addirittura nel periodo natalizio rinunciando anche al tradizionale appuntamento del boxing day sarebbe devastante. "Pur riconoscendo che un certo numero di club sono alle prese con epidemie di Covid-19, è intenzione della Lega continuare il suo attuale programma di incontri ove possibile in sicurezza – si legge nella nota ufficiale -. La Premier League ha reintrodotto le misure di emergenza che includono protocolli come test più frequenti, indossare coperture per il viso mentre si è al chiuso, osservare il distanziamento sociale".

Partite di nuovo a porte chiuse, è uno degli scenari possibili alla luce della diffusione dei contagi
Partite di nuovo a porte chiuse, è uno degli scenari possibili alla luce della diffusione dei contagi

Nelle ultime ore è scattato l'allarme per il numero di positivi fra giocatori e staff: 42 casi su 3.805 test effettuati fra calciatori e staff dei club. Un dato tre volte superiore rispetto agli esami di una settimana fa. Un dato che ha spinto le società a rendere più severa la prevenzione (con l'aumento del numero dei test giornalieri) ma, alla luce di quanto sta accadendo, non basta ancora. E la possibilità che le partite potrebbero essere giocate con una percentuale di pubblico inferiore o addirittura a porte chiuse (come accadeva la scorsa stagione) è tutt'altro che remota. Il Covid e la variante Omicron corrono veloce e l'Inghilterra ne è stata travolta.

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